Il pasto dei maiali in strada, così è ridotta Roma: per questo paghiamo le tasse

di Emiliano Condò
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Guardate la foto in fondo all’articolo. Ci sono due elementi. Uno usuale, almeno per chi vive a Roma, l’altro decisamente inusuale. L’elemento usuale è quello dei cassonetti pieni all’inverosimile: l’eccezione, a Roma, è che siano vuoti. Quello inusuale sono i maiali (e non è metafora, ma tassonomia zoologica) che tranquillamente pasteggiano rovistando tra i rifiuti.

Non succede in campagna, ai margini di qualche bosco. Succede a Roma, capitale d’Italia. Precisamente succede a Boccea, periferia nord di Roma.  Così si è ridotta la capitale d’Italia: col pasto dei maiali in strada. Per questo i romani pagano le tasse.

Maiali che banchettano tranquillamente. Succede in una città che tutto avrebbe per essere ricca e che invece rischia il default perché un decreto legge apposito, il Salva Roma è stato fatto decadere  su pressioni del Capo dello Stato perché era diventato (e qui è metafora) un trogolo.

Ma Roma è la città dove si paga l’Irpef dei record. La più alta d’Italia. Che potrebbe aumentare di nuovo, nel 2014. Perché aumentare l’addizionale Irpef è più facile che tagliare. Non solo: l’Ama, la municipalizzata che i rifiuti su Roma dovrebbe raccogliere e avviare allo smaltimento (quella semplice operazione che consentirebbe di non avere i cassonetti trasformati in mangiatoie per maiali) è una di quelle imprese che costano (stima di Confindustria)  in tutto allo Stato 23 miliardi l’anno (poco meno di sei volte il famigerato gettito Imu).

Il pasto dei maiali in strada, così è ridotta Roma: per questo paghiamo le tasse

Maiali che pasteggiano in strada a Roma. Foto dal blog Romafaschifo