Il vento interstellare cambia direzione: tra i 4 e 9° in 40 anni, spira a 23km/s

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2013 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il vento interstellare che spazza il sistema solare e l’universo ha cambiato direzione negli ultimi 40 anni. Priscilla Frisch dell’Univesity of Chicago e David McComas del Southwest Research Institute di San Antonio hanno unito le forze insieme ad altri colleghi e i dati di 11 satelliti per studiare come il vento interstellare agisca e cambi il suo corso.

Giovanni Caprara sul Corriere della Sera spiega:

“Il nostro sistema solare vola rapido nella galassia alla velocità di 250 chilometri al secondo compiendo un intero giro intorno al centro galattico dal quale dista 28 mila anni luce in 230 milioni di anni. Ma nello stesso tempo il corteo planetario è anche immerso in una gigantesca nube interstellare estesa 30 anni luce e gli atomi di questa nube attraversano lo spazio tra i pianeti e l’area di influenza del Sole nota come eliosfera, alla velocità di 23 chilometri al secondo; un vero e proprio vento che soffia tra le stelle e formato da atomi di gas”.

A rilevare in particolare la differenze di direzione sono stati i dati raccolti dalla sonda Ulisse dell’Esa, attiva tra il 1990 e il 2001, e il satellite Ibex della Nasa, attivo tra il 2009 e il 2011. Gli scienziati hanno scoperto che l’ambiente interstellare non è poi così tranquillo e omogeneo come credevano, spiega Caprara:

“L’interazione con l’eliosfera rende tutto più complesso e molto movimentato. Quindi, come in una turbolenza atmosferica sulla Terra, i venti possono cambiare direzione, anche nel cosmo profondo una turbolenza della nube rende i suoi gas molto dinamici fino a modificarne la traiettoria. Come ciò sia accaduto, ancora non si riesce a spiegare e per questo le indagini continueranno nella convinzione che presto sia possibile trovare la causa. Ma tutto ciò aiuterà soprattutto a conoscere meglio alcuni dei numerosi meccanismi nascosti della stessa Via Lattea, l’isola stellare nella quale noi abitiamo in una zona di confine. E questo è importante perché quanto accade intorno potrebbe influenzare la vita del nostro pianeta”.

(Credit Photo: Nasa)