Ilaria Cucchi, minacce morte a carabiniere dopo foto su Fb

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Gennaio 2016 - 14:54 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il carabiniere Francesco Tedesco è stato sommerso di minacce di morte su Facebook, così dice il suo avvocato che ora minaccia querele. Tutto ha avuto origine con un post di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, su Facebook. La donna giorni fa ha postato una foto, tratta dal social network e visibile a tutti, del carabiniere indagato per la morte del fratello. E’ una foto del giovane al mare, in costume. Alla foto, Ilaria Cucchi ha aggiunto questo commento:

“Volevo farmi del male, volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene”.

Il riferimento è alle intercettazioni e alle accuse dell’inchiesta. Sono accuse, appunto, non ancora arrivate a sentenza, tanto meno sentenza definitiva di Cassazione, per cui vale la presunzione di innocenza. Ecco perché l’avvocato di Tedesco minaccia una querela per diffamazione. E non solo alla Cucchi, anche a tutti coloro che sotto quella foto hanno aggiunto commenti ingiuriosi e offensivi.

L’avvocato Elio Pini spiega: “E’ stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari. Oltre a denunciare Ilaria Cucchi per diffamazione – avverte – denunceremo anche gli autori di queste minacce”.

Tedesco è indagato insieme ad altri due carabinieri, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Si tratta di militari che la notte dell’arresto di Cucchi, il 15 ottobre 2009, parteciparono alla perquisizione nella sua abitazione alla ricerca di sostanze stupefacenti e poi accompagnarono il giovane da casa dei genitori alla caserma Appia, la prima struttura nella quale Stefano fu portato prima del suo trasferimento alla caserma di Tor Sapienza.

Ilaria Cucchi, minacce morte a carabiniere dopo foto su Fb

La foto e il commento di Ilaria Cucchi. Nell’originale il volto del carabiniere non era oscurato