India, regala 1300 auto e 40 appartamenti ai dipendenti più produttivi FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2016 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
India, regala 1300 auto e 40 appartamenti ai suoi lavoratori 3

India, regala 1300 auto e 40 appartamenti ai suoi lavoratori

NUOVA DELHI – Il proprietario di un’azienda indiana di successo ha deciso di regalare 1300 auto e 400 appartamenti a 1700 dipendenti. Si tratta dei più fedeli e solerti. Savji Dholakia è l’amministratore delegato della  Hari Krishna Exports: in un’intervista rilasciata alla Cnn, Sholakia ha spiegato che

“Se facciamo felici i nostri dipendenti, Dio ci farà felici”

La tradizione dei regali generosi, Savji l’ha cominciata circa 20 anni fa regalando tre auto a tre dipendenti. Da allora, l’imprenditore l’ha sempre incrementata fino ad arrivare a quest’anno che ha regalato le auto e gli appartamenti in occasione dei suoi 25 anni dell’azienda. Ma chi sono i dipendenti scelti? Il 53enne Dholakia ha spiegato di aver scelto

“1.716 dipendenti come i più produttivi in quest’anno. Stiamo ottenendo delle case per chi ha già un’auto, mentre chi non ha la macchina ne avrà una. Abbiamo esportazioni per 700 milioni di dollari in 70 paesi, ma niente vale quanto i nostri dipendenti”.

Dholakia è nato in una famiglia di agricoltori e ha abbandonato la scuola ad appena 13 anni per aiutare lo zio in una piccola società che commerciava diamanti. Nel 1982 ha deciso di fondare una sua impresa. Poi, con l’aiuto dello zio, nel corso degli anni ha trasformato la piccola azienda in una società che oggi fattura più di 750 milioni di dollari all’anno. I dipendenti vengono costantemente aiutati a causa delle difficoltà patite dall’imprenditore quando era povero. A dirlo è stato Savji stesso in un’altra intervista rilasciata per hindustraitimes.com:

“Mi sono reso conto che solo una volta che ti sei preso cura delle necessità di base della tua famiglia, che per me è avere una casa e un’auto, puoi concentrarti sul lavoro. Io voglio che i miei dipendenti diano il 100%, e per questo voglio che non abbiano preoccupazioni sulle necessità di base”.