Isis, a Raqqa gente crocifissa e civili come scudi umani

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2015 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

RAQQA (IRAQ) – Case devastate, macerie ovunque, montagne di immondizia, pneumatici bruciati, niente acqua né elettricità. Gente decapitata, crocifissa, gettata giù dai palazzi dopo un sommario (a dir poco) processo secondo la legge islamica della sharia. E’ il ritratto di Raqqa, un tempo florida cittadina irachena, oggi roccaforte del cosiddetto Stato Islamico. A distruggerla ci pensano sia gli jihadisti sia i raid aerei della coalizione internazionale (russa, americana, francese e britannica), che sganciano bombe sulla città. E in alcuni casi i terroristi islamici non hanno esitato nemmeno ad usare i civili come scudi umani. 

Raqqa è una città-prigione da cui gli abitanti non possono nemmeno scappare. Ordine dei miliziani dell’Isis, che non permettono a nessuno di fuggire, impediscono alle donne di andare in giro da sole, puniscono con la morte i gay, buttandoli giù dai tetti dei palazzi, vietano persino di fumare.

Gli uomini non possono più lavorare, così sono costretti a mendicare per mangiare. Non si può più nemmeno insegnare, come ha raccontato Mohammed, professore di 37 anni, al Daily Mail: 

 “Da quando c’è l’Isis le cose vanno di male in peggio, il prezzo del cibo è alle stelle, non c’è più combustibile o legna da ardere, l’acqua scorre ancora ma deve essere bollita. L’energia elettrica scarseggia e ora sono costretto a comprarla dalle persone che abitano in altri quartieri della città- Una volta potevo insegnare ai bambini quello in cui credevo, oggi sono costretto dalle leggi draconiane dell’Isis a insegnare quello che loro vogliono”.