RAQQA – Isis, l’ultimo orrore? Una app per insegnare l’alfabeto ai bambini. Ad ogni lettera, però, non corrisponde, a mo’ di esempio, un oggetto qualsiasi che inizia con quella, come una mela per la M o un fiore per la F, ma armi, fucili e carri armati.
Così alla lettera M, su uno sfondo dai toni pastello, è associata l’immagine di un cannone (madfaa in lingua araba), alla B quella di un fucile (bunduqiya), alla D quella di un carro armato (dabbaba), alla S quella di una spada (sayf), alla DH alcune munizioni (dhakhàir), alla S enfatica un missile (saroukh) e via dicendo.
La app è stata messa a punto per la piattaforma Android. Si chiama ‘Huroof’ (lettere) ed è stata creata da Maktaba al-Himma, casa di produzione del sedicente Stato Islamico o Daesh, con l’evidente intento di dare alla prossima generazione una formazione da combattenti molto più che da letterati. Può essere scaricata solo attraverso un link.
Il suo lancio è avvenuto in grande stile su tutti i mezzi di comunicazione dell’Isis, dai social network alle tv. E lo slogan è tipico della retorica degli jihadisti: “Huroof insegna ai cuccioli le lettere dell’alfabeto”, dal momento che “cuccioli” sono i bambini dell’organizzazione terroristica, mentre gli adulti sono i “leoni” del califfato.
Non è la prima volta che l’Isis ricorre ai bambini come destinatari o strumenti della loro propaganda. Il metodo finora più sinistro è quello dei numerosi video che mostrano piccoli costretti a decapitare o fucilare presunti traditori o infedeli.