BEIRUT – Kenji Goto vestito di arancione e inginocchiato. Accanto a lui il boia John il jihadista, vestito di nero, col volto coperto e il coltello in mano. Lo sfondo è il deserto delle esecuzioni dei jihadisti, video che ormai più volte è apparso. “L’incubo del Giappone è cominciato”, dice il boia, poi decapita il giornalista giapponese dopo la fallita trattativa per il rilascio degli ostaggi.
La sera del 31 gennaio l’Isis ha diffuso su Twitter il video dell’esecuzione di Kenji Goto, scrive il Site, che monitora le azioni dei jihadisti. Un video di 1 minuto e 7 secondi, a cui il Giappone ha reagito annunciando tolleranza zero verso il terrorismo. Kenji è morto, mentre del pilota giordano Muaz Kassasbe continuano a non esserci notizie. Impossibile sapere se sia vivo o morto. La famiglia di Kenji è distrutta, divisa tra dolore e rabbia.
L’ESECUZIONE – Goto indossa la tuta arancione come precedenti ostaggi dello Stato islamico. Per la liberazione di Goto, i jihadisti avevano chiesto il rilascio della terrorista irachena Sajida al Rishawi in carcere in Giordania. Amman aveva dato la sua disponibilità, chiedendo a sua volta la liberazione del pilota giordano caduto nelle mani dell’Isis, Muaz Kassasbe.
“INCUBO GIAPPONE COMINCIATO” – Ad uccidere l’ostaggio giapponese Kenji Goto è di nuovo John il jihadista, che rivolto al governo giapponese dice:
“Al governo giapponese . Voi giapponesi , come i vostri stupidi alleati nella coalizione satanica, dovete ancora capire che noi , per grazia di Allah, siamo un califfato islamico con autorità e potere, un intero esercito assetato del vostro sangue. Abe, data la tua spericolata decisione di partecipare ad una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L’incubo per il Giappone è cominciato“.
“DEPLOREVOLE ATTO DI TERRORISMO” – Il Giappone ha espresso la sua “indignazione” per la decapitazione dell’ostaggio giapponese. Si tratta, ha detto un portavoce del governo giapponese, di “un deplorevole atto di terrorismo” .
Il governo giapponese ha convocato una riunione di emergenza e sta cercando di capire l’autenticità del video sulla decapitazione di Goto, ha riferito il segretario di Gabinetto, Yoshihide Suga. Il video, festeggiato sul web dai simpatizzanti jihadisti, mostra il simbolo di al-Furqan, la struttura mediatica dello Stato islamico.
“TOLLERANZA ZERO VERSO ISIS” – Il premier Shinzo Abe ha sottolineato che il Giappone avrà tolleranza zero contro il terrorismo e lavorerà a stretto contatto con la comunità internazionale. Abe ha anche promesso che sarà ampliato il piano di aiuti umanitari in materia di terrorismo e ha dichiarato:
“Sono indignato per un atto immorale e atroce di terrorismo. Quando penso al dolore della sua famiglia, resto senza parole. Il governo ha fatto tutto il possibile per ottenere la sua liberazione. Siamo pieni di profondo dispiacere”.
FAMIGLIA GOTO, TRA RABBIA E DOLORE – Il fratello di Kenji, Junichi Goto, sperava che tornasse a casa. Un forte dolore e tanta rabbia, come quella provata da Junko Ishido, madre di Kenji che più volte aveva lanciato appelli per riportare a casa il figlio sano e salvo.
Il fratello del reporter, Junichi, ha dichiarato:
“Ringrazio il governo, il ministero degli Esteri e il popolo giapponesi, nonché il mondo intero per il sostegno manifestato: speravo che Kenji potesse tornare vivo a casa, ringrazio tutti quanti ci hanno sostenuto. Sono addolorato che Kenji non ci sia riuscito”.
Difficile per Junko, madre di Kenji, trovare le parole giuste. Troppa la rabbia, dice la donna provata dalla notizia:
“Spero che la gente capisca che Kenji era un uomo attento e coraggioso”.
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