Isis, Nasser e Maxime: gallese e francese convertito tra i boia dei soldati

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2014 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Si chiama Nasser Muthana, ha 20 anni, è uno studente gallese di Medicina. L’altro ventenne si fa chiamare Abu Abdallah Al Faransi, che in arabo vuol dire “il francese”: è un francese nato cattolico col nome di Maxime e convertito all’Islam 5 anni fa. Sono loro due, un inglese e un francese, i ragazzi riconosciuti tra i boia Isis dei 17 soldati presi ostaggi e sgozzati tutti insieme.

Nasser lo ha riconosciuto il padre dal video dell’esecuzione pubblicato su YouTube. Nelle immagini il giovane, originario di Cardiff, appare di fianco a ‘Jihadista John’, il miliziano dall’accento inglese ritenuto l’esecutore delle decapitazioni di cinque ostaggi occidentali, l’ultimo dei quali è stato l’americano Peter Kassig.

”Non sono del tutto certo ma assomiglia proprio a lui – ha detto Ahmed, il padre di Nasser Muthana – Deve temere Allah per aver ucciso persone”. ”Non lo perdonerò – ha aggiunto il padre – deve essere malato di mente”.

E’ stato il ministro degli Esteri francese, Bernard Cazenueve, a diffondere invece la notizia che “con ogni probabilità” tra i miliziani Isis ci sia un cittadino francese. Un francese convertito, Maxime Hauchard, 22 anni, originario di Rouen. La sua è una famiglia cattolica, si è convertito all’Islam 5 anni fa ed è partito per la Siria un anno e mezzo fa.

Prima di questa esperienza, Hauchard avrebbe soggiornato in Mauritania nel 2012. “Al di là della condanna di questi innominabili crimini – ha detto Cazeneuve – lancio un appello solenne e con la massima gravità a tutti i nostri compatrioti e soprattutto ai giovani, che sono l’obiettivo privilegiato della propaganda terroristica, affinché aprano gli occhi sulla terribile realtà delle azioni di Daesch e dei gruppi affiliati, che schiavizzano, martirizzano e uccidono”.

Isis, Nasser e Maxime: l'inglese e il francese convertito tra i boia dei soldati

Nasser Muthana cerchiato in rosso in un’immagine tratta dal video della decapitazione dei soldati presi in ostaggio