Jolly Nero, continuano ricerche dispersi: le foto della torre dopo il crollo

Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Sette morti accertati, quattro feriti (di cui due gravi) e due dispersi, dopo che è stato trovato vivo un uomo rimasto 12 ore sotto le macerie: sono i numeri del disastro avvenuto la sera del 7 maggio, dopo le 23, nel porto di Genova quando una nave portacontainer, la Jolly Nero della compagnia ‘Ignazio Messina’, ha urtato in manovra la torre di controllo a molo Giano, occupata in quel momento da una dozzina di persone, e ne ha determinato il crollo. Come mostrano queste foto realizzate in queste ore, nella zona in cui è crollata la torre finendo parzialmente in acqua, continuano le ricerche

I cadaveri identificati sono quelli di Daniele Fratantonio, 30 anni, Davide Morella, 34, e Marco De Candussio, 37, tutti in forza alla Capitaneria, di Michele Robazza, 41, e Maurizio Potenza, piloti del porto, e Sergio Basso, 50, della Rimorchiatori Riuniti. Alcune vittime, secondo la testimonianza di un ferito, erano nell’ascensore crollato assieme alla torretta (quasi 60 metri di cemento armato e ferro): al momento dell’urto era appena scattato il cambio di turno del personale. Il capo della procura di Genova, Michele Di Lecce, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e, in attesa dell’analisi della scatola nera della nave, ha gia’ deciso di indagare il comandante.

Il pm Walter Cotugno, che ha effettuato un sopralluogo sulla scena del disastro, ha sentito una ventina di persone, compreso il pilota del porto che era al timone della nave e diversi elementi dell’equipaggio. Chi indaga vuole verificare se e’ vero che, durante la manovra, i motori della Jolly Nero siano andati in avaria e che la mancanza di propulsione abbia causato l’impossibilita’ di gestire il natante da parte dei due rimorchiatori agganciati dalla nave. Per il presidente dell’autorità portuale Luigi Merlo, “quella manovra non doveva essere fatta lì. Normalmente avviene in una zona più all’interno del porto, dove la nave indietreggia di poppa e si gira per uscire di prua dallo scalo.

Nessuna nave si avvicina a quell’accosto. La sera del 7 maggio poi le condizioni erano ottimali, con mare caldo, perfetta visibilità, assenza di vento, utilizzo dei rimorchiatori”. Presente al porto di Genova anche il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, che sull’accaduto riferirà nel pomeriggio dell’8 maggio in Parlamento.

“La fatalità – ha detto Lupi – ha voluto che proprio nel momento dell’incidente ci fosse il cambio turno. E’ inspiegabile, il mare era calmo, non c’era nessuno”. Sgomento il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari delle vittime, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese.

(LaPresse)