Jolly Nero, tensione al corteo. Portuali: “Sacrificati per la produttività”

Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 14:23 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Dopo la tragedia in mille sono giunti a Genova per la manifestazione di solidarietà alle vittime dell’incidente della Jolly Nero in porto. Per 15 minuti, dalle 11 alle 11.15, tutta la città si è fermata: chiuse banche, abbassate le saracinesche e spente le luci nei negozi e nei supermercati. Sospese le attività nelle scuole e all’università, in tribunale.

E non sono mancate le proteste e le contestazioni. “I sindacati – ha detto un operaio del terminal San Giorgio – volevano farci lavorare mentre i sommozzatori stavano ancora cercando i cadaveri dei nostri amici nella melma del porto. Solo per le nostre insistenze ci siamo fermati. Ma abbiamo assistito allo spettacolo di una nave dei divertimenti, una nave da crociera, che passava davanti alle macerie con i turisti che scattavano fotografie. Questo perché non hanno voluto fermare il traffico”.

Il sindaco Marco Doria ha commentato l’accaduto sottolineando di aver visto in piazza “una città composta, unità nel dolore e con la volontà di reagire, posso anche capire la rabbia di alcuni ma la vera rappresentanza della città è un altra”. Il sindaco ha anche risposto all ex sindaco Marta Vincenzi che aveva criticato la scelta di non far leggere la lettera: “Trovo grave – ha detto Doria- delegittimare il sindacato che ha parlato in nome dei lavoratori”.

I primi ad arrivare in piazza sono stati gli operai delle Riparazioni navali, seguiti da quelli di Fincantieri e dai camalli del porto. In piazza c’erano anche i vertici della società armatrice Messina, proprietaria della portacontainer Jolly Nero, la nave che ha abbattuto la torre dei piloti. I cugini Stefano e Ignazio Messina e Andrea Gais hanno osservato il minuto di silenzio e dopo aver ascoltato le parole del sindaco hanno lasciato la piazza. La loro riservatezza è stata protetta dalla polizia.

Foto Lapresse