Kate Middleton, esercito di mamme inglesi all’ospedale per il Royal Baby (foto)

Pubblicato il 22 Luglio 2013 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – “Forza Kate, siamo qui per te”, a decine arrivano, spingendo i passeggini tra la calca di turisti e curiosi, schivano gli agenti di polizia e sfilano davanti all’ala Lindo dell’ospedale St. Mary di Londra. Sono le mamme britanniche che nel giorno del “Royal Baby”, si ritrovano a fare il tifo per Kate, in travaglio da lunedì mattina. “Deve tenere duro e presto sarà finito tutto – spiega mamma Jane ai microfoni dell’Ansa – sta per diventare una di noi”. Per lei come per tutte le altre è stato spontaneo riunirsi di fronte all’ospedale dove è ricoverata la duchessa: ”Ci sentiamo vicine a Kate, anzi, ci sentiamo già zie”, scherza la neo mamma.

”Sappiamo bene cosa sta passando in queste ore la duchessa ma lei è una coraggiosa e riuscirà a partorire proprio come ha detto, col parto naturale”, aggiunge. Ne sono convinte tutte: Kate per loro è una ”tosta” anche se si trova nel lusso di una clinica privata da migliaia di sterline a notte. ”Non è troppo posh (snob, ndr) per spingere”, grida un’altra delle mamme, ridendo.

Intanto lungo la via dell’ospedale si anima un circo di media, curiosi, turisti, fan reali e perfino i malati del vicino ospedale che mentre vengono dimessi non se ne vogliono andare a casa e se ne stanno a guardare col naso all’insù verso le finestre della clinica. La polizia fa un po’ di fatica a ‘domare’ la folla, dietro le transenne disposte lungo tutta la via. Aspettano la notizia della nascita, c’è chi prova perfino coretti, c’è aria di festa. L’eroe dell’attesa è senza dubbio il 78enne Terry Hutt, che è accampato da due settimane su una panchina vicino alla clinica. ”Ho perso la voce per la grande emozione”, ha detto l’ex soldato, che ha servito nei Royal Ordnance Corps, e da sempre coltiva una grande passione per la famiglia reale. ”La nascita del royal baby è tutto per noi, siamo qui a fare la guardia in attesa che arrivi”, ha aggiunto.

Con Terry ci sono decine di persone da tutto il mondo in un arcobaleno di bandiere. Un gruppo di signore dalle Filippine che agitano entusiaste le Union Jack. Ragazze che arrivano dai Paesi del Commonwealth, come Giamaica e Barbados. Intanto l’attesa cresce sotto l’ennesimo sole da caldo record di una Londra che sembra una città balneare. ”E’ un buon segno, un giorno meraviglioso”, dice una signora di origine indiana. Ci sono perfino i primi doni per il royal baby, portati dalla Francia. Li hanno scelti i cittadini della Repubblica in un sondaggio online. C’è un carillon, un peluche e un’automobilina. ”Sono questi i più votati dai francesi – spiega Bertrand Dilasser, responsabile della compagnia Coocoonoo, specializzata in articoli per bambini – I francesi sono molto legati a quello che dovrebbe essere il nipote di Diana, morta a Parigi”. Dilasser si trova di fronte alla Lindo Wing e spera di poter consegnare i doni a uno degli agenti all’ingresso della clinica.

Non mancano però quelli che si sono recati sul posto per protestare. Come il pittore attivista Kaya Mar, di origine turca, che si aggira con un quadro ‘sacrilego’ di Kate, ritratta come una Madonna con l’aureola, che tiene fra le braccia il ‘royal baby’. ”Sono contro la famiglia reale – dice Mar – rappresenta il passato, è ora di andare avanti e creare una repubblica in questo Paese”. Mar assicura che non vuole vendere il suo quadro e che la sua e’ una provocazione per ricordare a tutti che ”è stato superato il limite coi reali, sembrano divi di Hollywood”.