Lecce, raduno Casapound: scontri nella notte in piazza Sant’Oronzo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2014 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – A poche ore dal raduno nazionale di Casapound scontri alle 2.40 di notte in piazza Sant’Oronzo, nel centro storico di Lecce. Una maxi-rissa che ha coinvolto, secondo la Questura, una settantina di persone, fra cui anche alcune ragazze. Protagonisti un gruppo romano e un gruppo di leccesi e salentini. I primi probabilmente accorsi in città per il raduno, i secondi probabilmente di opposte vedute politiche.

Tutto questo alla vigilia – accompagnata da giorni di polemiche – del raduno nazionale di Casapound (titolo: Direzione Rivoluzione) che si terrà il 5, 6 e 7 settembre in un bed & breakfast a Surbo (luogo esatto e nome sono stati tenuti segreti), alle porte di Lecce, e che ospiterà Adriana Poli Bortone (ex ministro dell’Agricoltura, senatrice e deputata per sei legislature, sindaco di Lecce dal 1998 al 2007), Mario Borghezio (europarlamentare della Lega Nord, forza appoggiata alle ultime europee da Casa Pound) e Saverio Congedo (consigliere regionale del Pdl-Forza Italia). Negli stessi tre giorni a Lecce si terranno numerose iniziative antifasciste al motto di “No nazi in my town”. L’Anpi ha chiesto e ottenuto il permesso per manifestare venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 21.

La scintilla della rissa è scoppiata in via degli Acaya, una piccola via nella zona pedonale che collega l’Anfiteatro Romano e Piazza Sant’Oronzo alla zona dei locali. Una ragazza del gruppo dei leccesi sarebbe stata insultata a lungo e poi aggredita dal gruppo dei romani. Da lì sono iniziati gli scontri a colpi di bottiglie, sassi ricavati dalle fioriere rotte, e colpi di cinghia. Le botte sono continuate fino in piazza Sant’Oronzo, fino all’arrivo della polizia avvertita da una telefonata in Questura. Il giorno dopo sangue per terra, fioriere rotte, sassi e bottiglie testimoniano che non si è trattato di una scaramuccia ma di veri scontri.

Il clima era già elettrico se è vero che agenti della Digos e poliziotti in divisa si erano già mossi per proteggere, qualche ora prima, la casa del consigliere Saverio Congedo (nella zona residenziale sulla via per Merine) dall’arrivo (ipotizzato) di una trentina di “anarchici” individuati dai digossini vicino al mercato di Settelacquare.