“Monti e Fornero al cimitero”: slogan a Bologna, Lega Nord: “Urlo cretino”

Pubblicato il 11 Novembre 2012 - 14:26 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – ‘‘Monti e Fornero, il vostro posto e’ al cimitero”. E’ questo uno degli slogan scanditi con megafoni dall’auto che guida il corteo anti-tasse della Lega Nord a Bologna. Slogan “macabro” da cui la Lega ha preso le distanze, come dichiarato da Fabio Rainieri, che l’ha definito “l’urlo di un cretino”.

Rainieri ha detto: “Lo slogan è stato l’urlo di un cretino subito messo a tacere dal servizio d’ordine della Lega Nord. La manifestazione ha visto scendere in piazza 10 mila persone che hanno manifestato pacificamente e che hanno colorato di verde il capoluogo emiliano. Non si cerchi ora di connotare in maniera negativa un’adunata di piazza contro il Governo Falli-Monti della quale i palazzi romani non possono non tenere conto. Lo slogan incriminato contro Monti e Fornero resta comunque uno slogan deprecabile dal quale la Lega Nord, come già fatto in piazza, prende le distanze”.

”Permettetemi infine – conclude Rainieri – di rivolgere un sentito ringraziamento ai quasi 200 volontari che hanno lavorato e reso possibile questo importante appuntamento”.

Dal palco il segretario Roberto Maroni ha minacciato di abbandonare il Parlamento:  ”Il Governo Monti, oltre che fallire ha concluso: dopo la legge di stabilita’ e la legge elettorale, proporro’ al consiglio federale che la Lega ritiri le proprie delegazioni alla Camera e al Senato”.

Poi ha aggiunto: “Facciamo appello a tutti i sindaci, non solo quelli della Lega, per invitarli il 24 novembre, vicino a Brescia, per decidere azioni concrete contro il patto di stabilita’ e il governo Monti che potranno arrivare anche alla protesta fiscale, allo sciopero fiscale e alla e dimissioni di massa”.

Sul palco anche Umberto Bossi: “‘E’ un piacere essere qua. E’ una certezza sapere che Bologna e’ una delle capitali della Padania. Bononia docet, e’ un detto passato alla storia. E’ una citta’ dalle grandi teste, sotto questi portici hanno camminato i piu’ grandi, come Pascoli e Carducci”.