Udine, consigliere leghista su Fb: “Donna indiana gettata nel Po? Ha inquinato”

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 22:07| Aggiornato il 2 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

UDINE – L’operaio indiano che ha ucciso la propria moglie incinta gettandone il cadavere nel Po, ha ”inquinato il nostro sacro fiume”. Il messaggio, scritto su Facebook dal capogruppo leghista al Comune di Udine Luca Dordolo, ha attirato commenti critici e offese oltre a richieste di dimissioni da parte di esponenti del centrosinistra.

”Si tratta di humour nero e di provocazioni forti – ha replicato Dordolo, interpellato dall’Ansa – che vengono strumentalizzate. La mia intenzione non era quella di offendere né le donne né gli stranieri operosi e disposti a integrarsi in questo Paese”. Ai consiglieri della maggioranza di centrosinistra a Udine, che gli hanno chiesto di dimettersi, il capogruppo leghista respinge la richiesta ai mittenti. ”Pensino piuttosto – ha concluso – a rivedere le loro fallimentari politiche sul multiculturalismo, che anche a Udine hanno portato a una mancata integrazione degli stranieri”.

Per il parlamentare leghista Masimiliano Fedriga sono ”infelici quanto inaccettabili le dichiarazioni pubbliche del capogruppo al Consiglio comunale di Udine Luca Dordolo, parole che fanno rabbrividire per la loro crudezza e insensibilità e che non rappresentano minimamente il comune sentire di vertici e militanti della Lega”.

In una lettera aperta indirizzata al neo segretario del Carroccio del Friuli Venezia Giulia, Matteo Piasente, Fedriga scrive: ”Le battaglie condotte a tutela della nostra gente contro l’immigrazione selvaggia e i problemi occupazionali e di sicurezza a essa collegati non possono e non devono costituire un pretesto per fomentare un odio razziale che nulla ha a che vedere con le proposte della Lega – sostiene – per un miglior governo del Paese e delle amministrazioni locali”.

Il parlamentare ricorda che ”l’estremismo di Dordolo peraltro si estende anche nei confronti dei triestini, portando con sé l’amaro retrogusto di un esibizionismo il cui unico fine – conclude – e’ purtroppo la vanificazione degli sforzi profusi nella direzione del citato rinnovamento”.

Il vicesegretario del Pd di Udine, Hosam Aziz, ha chiesto un intervento del segretario della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Matteo Piasente. Aziz ritiene ”indispensabile un intervento delle segreteria regionale, a meno che i vertici della Lega non condividano con il silenzio le dichiarazioni di Dordolo. Ma se la Lega, come penso, non le condivide, dovrebbe essere conseguente e chiedere a Dordolo le dimissioni da consigliere comunale visto che sembra inaccettabile che un partito sia rappresentato in un consiglio comunale di una citta’ medaglia d’oro per la Resistenza da chi diffonde il seme del razzismo e della violenza politica”.

Per il segretario udinese di Rifondazione, Carmelo Seracusa quelle di Dordolo ”sono parole irricevibili, aberranti e di chiaro stampo fascista che mirano alla costruzione di una cultura dell’odio, l’antitesi di qualsiasi idea democratica. Le forze politiche tutte devono reagire prendendo in modo netto le distanze da un simile personaggio, in particolare devono farlo i colleghi di coalizione di centrodestra, a livello sia comunale che regionale, perché il silenzio o il semplice minimizzare l’accaduto è sinonimo di complicità”, conclude.

In serata Luca Dordolo si è autosospeso dal partito. ”Mi rendo conto – ha fatto sapere in una nota – che la mia provocazione è stata completamente sbagliata nei modi e nei termini. Volevo portare all’attenzione la condizione infima della donna in alcune culture e la mancanza di volontà di integrarsi di alcuni immigrati, ma ho sbagliato”.

Dordolo ammette che, con il suo messaggio su Facebook ha fatto ”passare per ‘colpevole’ quella che invece è una povera vittima, dando così un’idea xenofoba e razzista di me e del partito che rappresento. In realtà non sono minimamente quello che un mio inqualificabile commento su Facebook ha invece fatto credere. Di tutto cio’ me ne scuso profondamente con tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle mie dichiarazioni aberranti”.

La decisione di autosospendersi dal partito, conclude Dordolo, è avvenuta ”stamani, dopo un sereno confronto con alcuni amici della Lega Nord, per evitare che colpe riconducibili solo a mie responsabilità personali ricadano su tutto il movimento e sui suoi militanti”.

A seguire il messaggio postato su Facebook da Luca Dordolo. Dopo la pubblicazione del suo post, in molti hanno risposto scrivendo di “vergognarsi”.