Piombino, sul tetto della Lucchini che licenzia, sale il sindaco: Peggio di Ilva

Pubblicato il 9 Ottobre 2012 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA

(Ansa)

 

LIVORNO – Gianni Anselmi, sindaco di Piombino, è salito sul tetto delle acciaierie ex Lucchini la mattina del 9 ottobre. Non una protesta, ma una invocazione di aiuto al governo a cui ha chiesto di aprire un tavolo di dialogo. Anselmi accusa il governo di aver dimenticato Piombino, concentrandosi solo sull’Ilva di Taranto. Secondo il sindaco anche le acciaierie Lucchini hanno bisogno di un piano industriale, finanziario e di proprietà per poter ripartire, oltre che ad una bonifica per limitare l’impatto ambientale. La sera il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, si è deciso a convocare Lucchini che è quindi sceso giù.

Anselmi ha dichiarato: “La situazione del polo industriale di Piombino è giunta ad un punto gravemente critico, che rende non più rimandabile un intervento concreto del Governo. La vicenda di Piombino non appare meno degna di attenzione rispetto a quella di Taranto per urgenza e gravità: se infatti nello stabilimento pugliese l’intervento della Magistratura ha fatto emergere la necessità di interventi privati e pubblici tesi al risanamento ambientale, è pur vero che l’Ilva ha una proprietà industriale, che ottemperando alle prescrizioni delle autorità competenti potrà dare continuità all’attività produttiva. Questa condizione manca a Piombino in Lucchini, dove nonostante l’intensa attività condotta dal Comune e dalle istituzioni toscane per garantire la continuità produttiva e la ricerca di un nuovo player industriale, non si è potuto evitare un progressivo peggioramento”.

Il sindaco di Piombino ha poi aggiunto: “Non è una protesta la mia, ma un’invocazione di aiuto allo Stato. Starò qui su fino a quando i ministri Passera e Clini non mi daranno una data certa per un incontro qui a Piombino. Serve un tavolo qui a Piombino: un approccio veloce e deciso del Governo, questo è quello che chiediamo”.

Anselmi ha sottolineato: “Non vogliamo assistenzialismo, ma che il Governo sciolga nodi di bonifiche, infrastrutture e competitività di questo territorio. Chiediamo sviluppo progettuale no assistenza. Credo che ci fosse la necessità di un gesto forte e responsabile perché la situazione sta prendendo una piega difficile per la città e per il territorio, non solo per le acciaierie. – e poi all’Ansa ha ribadito la differenza tra Lucchini e Ilva – Non c’è la giusta attenzione su Piombino. Mentre a Taranto c’è una proprietà industriale e un problema ambientale, e risolto quello la produzione riparte, a Piombino c’è un problema di proprietà, di progetto industriale e finanziario, oltre all’impatto ambientale che pure esiste anche qui”.