Lucignolo e le baby prostitute dei Parioli (Roma): video e foto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Novembre 2013 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mamma mi obbligava per soldi, io volevo solo tornare a scuola”Emanuela, 14 anni, la più giovane delle due baby squillo dei Parioli, della Roma bene, è la prima a scoppiare in lacrime davanti ai magistrati. Una storia, un incubo cominciato tra i banchi di un liceo classico a Roma, dove ha conosciuto Serena, l’amica del cuore, e finito in un appartamento ai Parioli, quartiere chic della Capitale. Qui si prostituivano quotidianamente, dopo scuola.

Lucignolo ieri (3 novembre) ha svelato alcune intercettazioni e conversazioni dei protagonisti della storia:

«Allora questo 300. Viene alle 17 in piazza Fiume. Si chiama Andrea. Chiamatelo per conferma finale 335 16******. A dopo tesorucci», si legge nei testi delle intercettazioni telefoniche. A parlare è una delle ragazzine. «Quanto ci dà?», le risponde uno degli sfruttatori. «Aspetta che ci sto litigando. Comunque 330 dovrebbe essere», dice ancora lei. «State attente stelline», aggiunge lui. «Ok tranquillo», chiude la baby squillo. Frasi compromettenti a ripetizione. «Bella descrizione – si sente in un altra conversazione -, mi servono foto dove si vede tutto il corpo, se hai anche sexy. Manda un video mi serve per vedere come ti sai muovere e presentare. Così domani se riesco a trovare un cliente so già come sei. Mandami foto sexy, con seno di fuori».

ESIBIZIONISTE –  Lucignolo ha intervistato le compagne del liceo. «Erano un po’ egocentrice, non so come dire… un po’ anche esibizioniste. Mettevano in mostra… le forme», afferma una delle allieve dello stesso liceo ai microfoni di Lucignolo 2.0. «Mi sembrava molto spigliata e molto aperta», dice un’altra ragazza della scuola.

LE TARIFFE – «Fino adesso mi devi 110. Su le prime erano 30 perché ti sei fatta dare 100, ma su 150 sono in realtà 45 ma me ne prendo 40», si legge ancora in un’altra conversazione tra uno degli uomini coinvolti e una delle ragazze risportata nella custodia cautelare in carcere. Parla lo sfruttatore. E aggiunge: «Se non conosci alberghi te ne trovo io qualcuno nelle vicinanze». La risposta: «Ecco, non mi piace andare negli alberghi». Lui: «Ok, basta che li s***». E poi: «Mimmi ne abbiamo fatto solo uno. Per oggi bastaaa». «Ok amore vi ha dato 300 ok, ci vediamo domani».

AVEVANO CAMBIATO TENORE DI VITA –  «Si era anche tatuata». «Frequentava strani giri». «Era diventata aggressiva», dicono gli alunni del liceo». «Da maggio hanno cambiato tenore di vita, si vedeva che era successo qualcosa», raccontano gli amici del bar. Vestiti, borse, forse anche droga. I clienti finiti nell’inchiesta della Procura, intanto, negano. «Pensavo avessero 18 anni. Po ho lasciato stare», dice uno di loro raggiunto al telefono da Lucignolo 2.0.

La puntata del 3 novembre di Lucignolo