M5s, Fabrizio Bocchino su Fb: “Ho votato Grasso, io portavoce di tanti elettori”

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 10:28| Aggiornato il 14 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Ho votato Pietro Grasso al Senato, scelta non condivisa ma che è comprensibile. Ho scelto seguendo i messaggi di elettori e attivisti, mi sono sentito un portavoce”. Fabrizio Bocchino, neo eletto al Senato del Movimento 5 Stelle, fa “outing” sul suo profilo Facebook. Bocchino spiega di aver votato per Grasso perché se Renato Schifani fosse stato eletto al Senato “la colpa non sarebbe stata solo dei partiti, ma anche mia”.

Un altro motivo per cui Bocchino ha scelto di votare per Grasso dipende dai suoi elettori: “Prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hanno aiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale. In quel momento, mi sono sentito un portavoce”.

Ecco il post del senatore Bocchino pubblicato sulla sua Pagina Facebook:

“Mi si chiede di esplicitare la mia posizione. Lo faccio volentieri ora, dopo una una pausa dalle attività politiche che ha la durata di una giornata intera trascorsa con la mia famiglia, la prima da 8 giorni a questa parte. Per quelli che ancora non lo sanno, ebbene io ho votato Grasso. L’ho fatto perché sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all’elezione di Renato Shifani alla seconda carica dello Stato.

Per me non è solo una questione politica, ma anche etica. Non condivido il punto di chi dice che la responsabilità della sua elezione sarebbe stata solo dei partiti. Non è così. Sarebbe stata anche mia. Magari sarà stata una trappola, ne possiamo discutere. Ma la responsabilità sarebbe stata anche mia, perché sono stato messo in condizione di impedirlo, e se non l’avessi fatto, la responsabilità sarebbe stata anche mia.

Non tutti nel gruppo hanno condiviso questa mia scelta, molti la ritengono sbagliata, ma mi sento di poter dire che tutti l’hanno compresa. Forse questo è avvenuto troppo tardi per evitare di finire in questo cul-de-sac, e certamente io non mi sono spiegato molto bene, ma ora è stata compresa. Il gruppo è coeso, tutti faremo tesoro di questa esperienza, che scaturisce da quella ricchezza che è la diversità di vedute di un gruppo di cittadini che hanno appena iniziato questa bellissima avventura.

Un’ultima cosa. C’e’ anche un altro motivo per cui l’ho fatto. Prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hanno aiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale. In quel momento, mi sono sentito un portavoce. Non so se con il mio voto io ho mentito agli elettori o no. Su questo punto, io ora sono sinceramente confuso. Vi prego di aiutarmi a capire. Fatelo senza impedimenti, pacatamente. Io sono pronto a trarre le conseguenze, altrettanto pacatamente e in serenità”.