Mada Kabobo, funerali di Daniele Carella: piccola contestazione contro Pisapia

Pubblicato il 20 Maggio 2013 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Si sono levate alcune urla di contestazione contro il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, intervenuto nel pomeriggio  di sabato 18 maggio nella chiesa di via Graf a Milano, al funerale di Daniele Carella, 21 anni, una delle persone assassinate a picconate a Milano da Mada Kabobo, immigrato irregolare del Ghana.

Gli amici del giovane però, alle persone che urlavano ‘vergogna’ hanno risposto con altrettante urla: “Rispettate il nostro silenzio, rispettate questo giorno”. Secondo Fabio Galesi, consigliere di zona a Quarto Oggiaro, anche lui amico di Daniele e anche lui presente al funerale, le donne che hanno gridato contro il sindaco sono persone note “sia al quartiere che alle forze dell’ordine”.

Mentre il sindaco di allontanava dalla chiesa per raggiungere la sua auto è stato avvicinato anche da Nicolas, uno dei migliori amici di Daniele, che gli ha in qualche modo chiesto scusa per le urla. “Sindaco parla la rabbia”, gli ha detto, e Pisapia fermandosi gli ha risposto: “Io ci sono e sto con voi”.

Il feretro è stato accompagnato fuori dalla chiesa da cinque lunghi applausi. Gli amici hanno fatto volare dei palloncini colorati prima che la bara fosse caricata sul carro funebre.

Gli amici di Daniele Carella, a Giuliano Pisapia avevano anche inviato una lettera che è stata letta in chiesa durante l’omelia funebre. “La città ha perso un cittadino ma noi abbiamo perso un amico la vendetta non serve. Anche se la rabbia serpeggia tra di noi vogliamo fermare la spirale di violenza“. Gli amici hanno fatto stampare delle magliette con la foto di Daniele accompagnata dalla scritta: “Mi spiace. Non mi hai ucciso”.

All’esterno della chiesa, dove in seguito all’enorme quantità di persone che hanno voluto partecipare ai funerali è stata chiusa la strada, gli amici hanno disegnato sull’asfalto una scritta: “Dani sei un grande così rimarrai per sempre. Tvb”. All’ingresso della chiesa è stato posto uno striscione con la scritta “Buon viaggio fratello”.

(Foto LaPresse)

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