Maltempo Veneto, torna incubo 2010. Montegrotto sott’acqua, sfollati a Battaglia (foto)

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2014 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA

PADOVA – Montegrotto è già sotto l’acqua, a Battaglia Terme sono state sfollate circa 200 famiglie. Torna l’incubo alluvione in Veneto, come quello devastante che ci fu nel 2010 quando le forti piogge fecero straripare i fiumi allagando ben tre province, Vicenza, Padova e Verona. A distanza di quattro anni la situazione sta divenendo di nuovo critica e dalle 8 di martedì mattina sono cominciate le evacuazioni.

Cominciata anche la messa insicurezza di 250 persone a Bovolenta. Solo una parte del paese, in attesa della piena prevista per martedì pomeriggio. Fin da stanotte i vigili del fuoco sono a lavoro nella zona di Padova Ovest. Sott’acqua molte strade a Sarmeola di Rubano, Selvazzano, Saccolongo.

Il problema sono i canali di scolo che non ricevono più il forte afflusso d’acqua. Il Muson Vecchio e il Muson dei sassi sono a livelli critici. Il sindaco Massimo Bordin è disperato:

“Sta andando sotto tutta Montegrotto, ci sono case isolate e senza riscaldamento, stiamo aspettando che ci arrivi un gommone per girare per le case che non riusciamo a raggiungere per portare delle stufette elettriche a chi non ha più il riscaldamento”.

“Sono due giorni che supplico il genio civile di chiudere l’arco di mezzo per far scaricare anche noi sul canale Battaglia ma non ho avuto nessuna risposta. E’ una vergogna che un sindaco non riesca a parlare con il genio civile e che la prefettura non riesca a darci una mano. Il canale Battaglia fino a ieri era mezzo vuoto ma per salvare Padova si è deciso di lasciare andare sotto altri Comuni”.

Paura anche nella Bassa padovana, dove il canale Bisatto ha raggiunto livelli mai visti prima. Allarme pure per il Bacchiglione. E le previsioni meteo non promettono nulla di buono, la Prefettura è in costante collegamento con tutti i sindaci della provincia, con la protezione civile e il genio civile.

Il fiume Bacchiglione a Bovolenta (foto Ansa)