Medici contro fake news e no vax, manifesti con lapidi: “Se ti curi col bicarbonato…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2018 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA
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“Una bufala ci seppellirà”: la nuova campagna promossa dalla Federazione nazionale dei medici

ROMA – “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio” “Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”, “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”. Sono alcuni degli epitaffi che, sovrastati da una croce, campeggiano su altrettante lapidi nella campagna ‘Una bufala ci seppellirà?‘ lanciata dalla Fnomceo, la federazione nazionale che riunisce gli ordini dei medici, per combattere le bufale in tema di salute, soprattutto quelle che si diffondono tramite la Rete.

“Diffidate delle bufale sul web. Chiedete sempre al medico”, è l’invito che campeggia sui manifesti e sugli annunci stampa che la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ha ideato e messo a disposizione degli Ordini provinciali, per la pianificazione in affissione sul territorio e sulla stampa locale. Sono già più di trenta gli Ordini che hanno aderito. La campagna – che sarà presentata il 10 maggio a Roma – intende sensibilizzare l’opinione pubblica e combattere il fenomeno della diffusione delle fake news sulla salute tramite la Rete.

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“Una Spoon River della salute, una campagna che in modo secco ed efficace, potremmo dire ‘lapidario’, mette in guardia dai pericoli delle false cure pubblicizzate in maniera allettante anche sul web”, commenta il responsabile dell’Area Strategica della Comunicazione Fnomceo, Cosimo Nume.

“Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute – spiega Filippo Anelli, Presidente Fnomceo -. Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società, ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere”.