ROMA – Undici redattori storici del Manifesto ritirano la propria firma dal quotidiano. La decisione arriva dopo il titolo “Noi siamo qui“, scelto dal quotidiano diretto da Norma Rangeri per commentare l’addio di Rossana Rossanda. Quel titolo, spiegano i redattori, era stato usato nel 2000 dopo l’attentato neofascista al giornale nel 2000. “Un accostamento voluto che nell’allusione resistenziale infrange ogni misura giornalistica, politica, umana“, spiegano i redattori.
I firmatari della lettera di ritiro della firma sono Loris Campetti, Mariuccia Ciotta, Astri Dakli, Ida Dominijanni, Roberto Tesi (Galapagos), Maurizio Matteuzzi, Angela Pascucci, Francesco Paternò, Francesco Piccioni, Gabriele Polo e Roberto Silvestri.
Norma Rangeri, direttrice de Il Manifesto, ha definito una “scelta stupefacente” quella del ritiro della firma ed ha respinto le accuse che le sono state rivolte, replicando:
“Quel ‘Siamo qui’ nasce a metà pomeriggio quando la lettera di Rossana Rossanda compare sul sito di Micromega e poi, di rimbalzo, su quello di Repubblica.it, diventando un’offensiva mediatica. Stravolgendo il modo drammatico ma pacato in cui avevamo pensato di darne subito notizia. Così cambiamo la prima pagina e la titolazione, per dare una risposta, dunque verso l’esterno che disinforma, manipola, magari per spolpare l’osso dei lettori.
Forse il processo alle intenzioni la perdita di senso delle parole (e dell’interpretazione dei titoli) è dovuta alla grande difficoltà in cui ci troviamo. Speriamo non diventi un ostacolo insuperabile perché al di là di quel che pensa e sente ognuno di noi il manifesto va oltre le nostre persone”.