Mappa dell’Italia che brucia: da Roma Est a Messina, il Centro Sud è in fiamme

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2017 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ emergenza incendi in tutta Italia, con il record del decennio per le richieste di intervento di aerei dello Stato (391 dal 15 giugno, 44 soltanto ieri, 10 luglio). Un vero e proprio “inferno dantesco”, come lo ha descritto Milena Romeo, rimasta intrappolata con la sua auto mentre stava percorrendo l’autostrada A/18 in provincia di Messina e rimasta per ore accerchiata dai roghi. La situazione più difficile appare proprio quella siciliana, soprattutto a Messina ed Enna con case evacuate e due feriti; ma tutto il Centro Sud è stato colpito, in particolare Roma, la Calabria e il Molise.

Sicilia – Le fiamme sono divampate soprattutto a Messina e Enna. Si è protratto per tutta la notte l’incendio che lunedì ha devastato oltre 10 km di territorio tra il viadotto Ferrarelle, da dove si è sviluppato, sulla A/19, fino a risalire le pendici di Enna e Calascibetta. Già dalle prime ore dell’alba è entrato in azione il canadair dei vigili del fuoco che sta spegnendo alcuni focolai. La situazione sembrerebbe sotto controllo. Stanotte intorno alle tre è stata riaperta l’autostrada nel tratto tra lo svincolo di Caltanissetta ed Enna. Lunedì sera era stato convocato, dalla prefettura, un tavolo tecnico. Il fuoco ha minacciato anche un distributore di benzina. L’incendio che ha bruciato la valle Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta, ha danneggiato anche la linea ferroviaria Catania-Palermo che è stata interrotta. Dietro ai roghi ci sono incendiari, dice il sindaco di Messina Renato Accorinti: “L’autocombustione non esiste, abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili”, afferma mentre diversi quartieri in collina continuano a bruciare.

Roma – Sui social c’è già chi chiama la zona est “la terra dei fuochi” della Capitale, con colonne di fumo nero che si sollevano, con allarmante frequenza, nel cielo delle periferie. Torrespaccata, Don Bosco, Centocelle, giù fino a Capannelle dove oggi sono tornate le fiamme vicino al campo nomadi La Barbuta, paralizzando Appia e Gra e costringendo ad un’altra giornata di super lavoro i vigili del fuoco. Bruciano immondizia e sterpaglie, e anche due casette vuote: nessun ferito. E poi tra via Palmiro Togliatti e via dei Romanisti, dove nel parco c’è un insediamento abusivo. “Sono roghi tossici” la protesta dei residenti. Perché a Roma Est i roghi sono ormai frequenti, frequentissimi. Troppi per essere casuali: “La maggior parte sono dolosi – tuona il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – oggi brucia ancora La Barbuta, superato ogni limite. Spesso è criminalità”. Per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, è invece colpa della siccità: “Dal 1 giugno ad oggi il numero degli incendi boschivi si è quasi quadruplicato rispetto all’anno scorso. E questo anche a causa della siccità eccezionale. Ieri mattina ho partecipato ad una riunione di coordinamento in Prefettura per discutere delle misure da adottare per contrastare quest’emergenza”.

Calabria e Molise – Le altre criticità registrate sono state in Calabria e in Molise: in provincia di Vibo Valentia, con 50 ettari di bosco e 20 di macchia mediterranea andati in fumo e nel basso Molise nelle zone di Campomarino lido e Termoli.

Puglia – Disagi si sono verificati martedì mattina per gli automobilisti in transito sull’A14 Bologna Taranto dove a causa del fumo proveniente da un incendio sviluppatosi in una scarpata, è stato chiuso attorno alle 10 e da poco riaperto il tratto tra Foggia e Cerignola est in entrambe le direzioni. Gli automobilisti diretti verso Pescara hanno dovuto uscire dall’autostrada a Cerignola est per poi rientrare in A14 a Foggia dopo aver percorso la SS16 Adriatica. Stessa cosa all’inverso per i viaggiatori diretti a Bari.

Sul Gargano a fuoco boschi e macchia mediterranea  – Alcune squadre sono impegnate in alcune zone del Gargano. Già dal tardo pomeriggio di lunedì le fiamme hanno interessato la zona di Carpino e in serata sembrava che la situazione fosse sotto controllo, ma a causa delle alte temperature e del forte vento, il fuoco si è propagato su altre zone del promontorio garganico, a Cagnano Varano e Mattinata. Decine di ettari di bosco e macchia mediterranea sono già andate distrutte.

Richieste di intervento soprattutto al Sud – Dall’alba Canadair, elicotteri, squadre di terra hanno ripreso le operazioni di spegnimento dei tanti incendi. Al momento sono 18 le richieste di concorso aereo: 4 dalla Campania, 3 dalla Basilicata e dalla Sicilia, 2 dalla Puglia, dall’Abruzzo e dalla Calabria e 1 dal Lazio e dall’Umbria. Al momento, l’impegno dei mezzi disponibili – 16 Canadair e 4 elicotteri del Corpo dei Vigili del Fuoco, a cui si aggiungono 3 elicotteri della Difesa – è concentrato sulle situazioni più critiche. Finora sono stati messi sotto controllo o spenti 2 roghi nelle province di Enna e di Trapani.

Il record di interventi degli aerei della flotta di Stato è dovuto anche all’assenza, in ben sette Regioni, di una flotta propria. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Umbria, non hanno ancora né un elicottero né un aereo per poter supportare le squadre di terra. E così devono sempre richiedere l’intervento della flotta area dello Stato, composta da 16 Canadair e 4 elicotteri SS64 Eriksson dei Vigili del Fuoco.

Incendi Sicilia (Foto Ansa)

Incendi Roma (Foto Ansa)