Martina Monti, l’assessora sfiduciata dal Pdl perchè “veste troppo casual”

Pubblicato il 19 Settembre 2012 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – Veste troppo casual e il Pdl decide quindi di sfiduciarla. Martina Monti ha 24 anni ed è già nella giunta comunale di Ravenna, con deleghe alla polizia municipale, sicurezza e immigrazione. Finora, però, la sua vita politica, iniziata nell’Italia dei Valori e proseguita poi come “indipendente”, è minata da critiche… per l’abbigliamento. Da mesi la ragazza è infatti presa di mira per il suo abbigliamento troppo sportivo.

L’ultimo attacco l’ha sferrato il consigliere ravennate del Pdl Alberto Ancarani, che alludendo all’abbigliamento troppo giovanile di Martina, sul suo profilo di Facebook ha prima scritto: “Continuo a trovare intollerabile che si presenti al cospetto del comandante dei carabinieri e del sindaco che l’ha nominata così abbigliata. Datemi pure del bacchettone ma ci sono casi in cui l’abito fa il monaco. Lei già è un pessimo monaco di suo, in più non si mette neppure l’abito che la renda più monaco. Imbarazzante da ogni punto di vista”.

Ad Ancarani non è piaciuto il look che la Monti ha tenuto durante il summit del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica: in una foto pubblicata sul settimanale Ravenna Notizie, accanto ai carabinieri in divisa, l’amministratrice indossa t-shirt, golfino, scarpe da ginnastica e borsa sportiva a tracolla.

Ulteriori critiche sono arrivate da un altro esponente dell’opposizione Pdl, Maurizio Bucci, che ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti della Monti, ritenendo il suo operato “inutile ed inefficace nel contrasto a prostituzione, spaccio, fatti sangue, corruzione, cellule anarco-insurrezionaliste”.

A tutto questo Martina ha risposto: “Sono convinta che sia molto più facile attaccare me in quanto donna e per la mia giovane età”, afferma. “Così si parla alla pancia della gente, ma reali motivazioni per mettere in discussione il mio operato finora non ci sono viste. Le parole dell’opposizione sono pretestuose e il mio abbigliamento sembra sia l’unico elemento su cui far leva. Poi va detto che le questioni della pubblica sicurezza sono di competenza dello Stato, ma il Comune è il primo fronte istituzionale per il cittadino e dunque noi rispondiamo anche di questioni al di fuori della nostra diretta pertinenza”.