Martino Ferro e Graziella Campiello uccisi in casa: figlio vicini confessa

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Gennaio 2015 - 00:25 OLTRE 6 MESI FA

VARESE – Alla fine ha confessato Alessandro Lorena, 28 anni, il figlio dei vicini di Martino Ferro e Graziella Campiello, uccisi in casa a Venegono Inferiore, in provincia di Varese. E’ stato lui ad ammazzare la coppia di anziani, durante un tentativo di rapina per una piccola somma di denaro.

Lorena, disoccupato con problemi economici, era stato fermato dai carabinieri nel tardo pomeriggio di mercoledì, perché sospettato. Al termine di un lungo interrogatorio ha confessato: ora è formalmente indagato per duplice omicidio volontario.

Agli inquirenti ha raccontato che ad aprirgli la porta sono stati proprio gli anziani coniugi, che lo conoscevano e si fidavano di lui. Secondo le ricostruzioni, Lorena avrebbe aggredito Martino Ferro, 80 anni, nel garage adiacente alla sua villetta di due piani in via delle Vigne, alla periferia del paese, colpendolo alla testa con un martello. Poi si è accanito su Graziella Campiello, 74 anni, stangolandola con dei cavi elettrici all’interno della casa e uccidendola. Infine ha frugato nei cassetti, in cerca di denaro, e ha portato via alcune banconote.

A trovare i cadaveri, martedì, attorno alle 17.30, era stato il loro unico figlio, Dario, un impiegato di banca 50enne. Preoccupato perché non riusciva a contattare i genitori, l’uomo ha forzato la porta aiutato da un parente e ha scoperto i corpi senza vita. In un primo momento il pm di Varese Massimo Politi aveva iscritto anche il figlio delle vittime nel registro degli indagati. Un atto formale, per consentire di compiere gli accertamenti tecnici irripetibili sulla sua auto e su alcuni abiti sequestrati dai carabinieri nella sua casa a Gornate Olona, paese a pochi chilometri da Venegono Inferiore, perquisita in mattinata.

Dario Ferro è stato interrogato a lungo in caserma, dove sono stati ascoltati anche altri parenti e conoscenti delle vittime, ma gli investigatori hanno escluso l’ipotesi di un suo coinvolgimento nella vicenda.

I sospetti si sono poi concentrati sul figlio dei vicini di casa grazie al racconto di un testimone che ha visto il 28enne vicino alla villetta in un orario compatibile con quello del delitto. Alessandro Lorena ha cercato di fornire un alibi, ma presto sono emerse alcune incongruenze nel suo racconto. Infine è crollato, e ha confessato di aver ucciso i due pensionati.

I coniugi vivevano soli in un’ala della villetta di proprietà della famiglia, dove abita anche una pronipote e il marito, titolare di una piccola impresa edile. Gli amici li descrivono come persone “benestanti, senza problemi economici, che conducevano una vita serena e tranquilla godendosi la pensione”. Negli anni ’50 si erano trasferiti dalla provincia di Padova: lui aveva trovato lavoro come operaio in un’impresa della zona e avevano costruito la casa dove sono stati uccisi. Martino Ferro amava coltivare l’orto, mentre la moglie aveva l’hobby del ricamo.

“Ho parlato con loro per l’ultima volta domenica scorsa dopo la messa – ha spiegato Bruno, un amico di famiglia – non hanno manifestato particolari preoccupazioni, mi sembravano sereni come sempre”.

(Foto Ansa)