Massimo Cavicchioli: ex marito Renata Polverini sfrattato da casa popolare, pagava 380 al mese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2013 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Massimo Cavicchioli, ex marito della deputata pdl Renata Polverini, è stato sfrattato dalla casa popolare dell’Ater in via Bramante, nel quartiere residenziale di San Saba, zona Aventino, a due passi dal Circo Massimo e dal Colosseo.

Alle 7 del mattino i vigili urbani hanno sgomberato l’appartamento, dove l’uomo è vissuto da inquilino abusivo per 24 anni pagando 380 euro al mese. In una zona dove i 60 metri quadri in cui viveva Cavicchioli possono tranquillamente essere affittati a 1.500 euro al mese.

Sul citofono ci sono ancora i cognomi della Polverini e della suocera. L’ex governatrice del Lazio, ha occupato abusivamente quella casa per 15 anni, finché nel 2004 non si è separata da suo marito.

Quando Cavicchioli ha aperto la porta ai vigili urbani, era insieme ad una donna di 40 anni, sua attuale compagna. Lavinia Di Gianvito e Rinaldo Frignani del Corriere Roma riportano la sua reazione:

“Non ha opposto resistenza, ma ha protestato: «È una persecuzione politica, qui è pieno di case occupate e siete venuti solo da me (e in un’altra abitazione in viale Giotto dove abitava una studentessa, ndr). Qui ci sono nato 52 anni fa e non mi è mai stata data l’opportunità di acquistare questo appartamento». In casa sono entrati gli operai e un fabbro per il ripristino dei luoghi”.

La storia è venuta fuori due anni fa, dopo l’inchiesta “Affittopoli” in cui furono scoperti 5.378 inquilini che abusivamente occupavano le case popolari dell’Ater, pur avendo un reddito molto più alto di quello consentito per avere in assegnazione case destinate alle famiglie più povere e disagiate. A marzo 2011 l’Ater ha intimato lo sfratto a Cavicchioli.

Riporta il Corriere:

“Dalle carte dell’ Ater risulta infatti che Cavicchioli è stato «occupante abusivo non sanabile» dell’appartamento fin dal 1989, quando era morta la nonna, titolare del contratto. Per anni i 60 metri quadri in una zona di altissimo pregio qual è l’Aventino sono costati all’ex marito della Polverini solo 380 euro al mese, appunto il «canone sanzionatorio» previsto per gli abusivi. Cavicchioli ha chiesto per (almeno) due volte il subentro nel contratto, ma l’istanza è stata respinta «per mancanza di requisiti reddituali», perché il cumulo tra le sue entrate e quelle della moglie è sempre risultato superiore al tetto massimo previsto. La Polverini infatti ha acquistato altri immobili fin dal 2001 e in base alla legge la separazione del 2004, all’epoca solo di fatto, non è servita ad abbassare i redditi”.