Matrimonio Antonio Conte-Elisabetta Muscarello: Moggi e Andrea Agnelli invitati

Pubblicato il 10 Giugno 2013 - 18:32| Aggiornato il 11 Giugno 2013 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Prima di entrare in chiesa per il suo matrimonio, Antonio Conte si è fermato a stringere le mani ai tifosi che lo aspettavano fuori della chiesa dei S. Angeli Custodi a Torino. Il tecnico bianconero è arrivato a bordo di una Maserati per sposare la sua Elisabetta Muscarello.

Tra gli invitati Luciano Moggi, ex dg della Juve, accolto al suo arrivo dagli applausi dei tifosi presenti davanti alla chiesa, il Presidente onorario della Juve, Giampiero Boniperti e Andrea Agnelli, amico prima che datore di lavoro.  Conte come testimoni di nozze ha scelto i suoi fratelli Gianluca e Daniele. La Betta – questo il soprannome della signora Conte – ha invece il fratello e la cugina.

Emozionati Ada e Cosimo, i genitori dell’allenatore bianconero. A fianco del presidente Andre Agnelli, nella chiesa ci sono anche gli amministratori delegati Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia, il ds Fabio Paratici, il consigliere Pavel Nedved e diversi calciatori della Juventus appena tornati dalla trasferta benefica di Madrid.

Elisabetta e Antonio si sono conosciuti sul pianerottolo di casa. Lo racconta un articolo pubblicato oggi 11 giugno su Tuttosport:

“Parliamo sempre di altro”, ha puntualizzato più volte la signora. Le uniche eccezioni durante la dolorosa parentesi della squalifica. Per sdrammatizzare la difficoltà di quei giorni, Elisabetta ha tirato fuori dal cilindro tutta la sua ironia: “Mi ha costruito una panchina in casa e ogni tanto mi imita pure lei come Crozza “, raccontava Conte col sorriso sulle lebbra. Del resto la loro è una storia d’altri tempi. Sbocciata quando Conte non era più calciatore e non ancora allenatore, dopo aver diviso il pianerottolo per una decina d’anni. “E’ stata la mia vicina di casa storica in corso Vinzaglio e la prima volta l’ho vista quando sono sbarcato a Torino, nel 1991: lei aveva 16 anni”.  Per stagioni e stagioni, concentrati nei rispettivi emisferi, si sono salutati e trattati come normali “vicini”. La scintilla è scoccata più avanti. Semplice e lineare, come due ragazzi qualunque. Dal primo appuntamento (‘Ero senza auto e mi sono fatto prestare una Smart da un amico: ma siamo rimasti a piedi a metà tragitto..’, si legge nella biografia dell’ex capitano) alle difficoltà di Elisabetta, nei giorni successivi, nell’uscire dalla Porsche di Antonio: ‘A me queste macchine non piacciono’, la confessione. E sobria ed elegante si è dimostrata anche alle prese con la mondanità crescente. Sempre insieme alla bimba Vittoria. Sono le uniche due creature in grado di ammorbidire e far evadere Conte dalla sua full immersion juventina”.

(Foto Ansa)