Mattia Cacciatori, reporter italiano fermato a Istanbul: “Sto bene”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2013 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA

VERONA – Il fotoreporter italiano Mattia Cacciatori è stato fermato a Istanbul dalla polizia mentre stava filmando la manifestazione di Gezy Park e le cariche della polizia. A daffondere la notizia è il sito Articolo 32 di Giuseppe Giulietti. Il ragazzo, nel pomeriggio ha chiamato i genitori rassicurandoli: ”Sto bene” ma è ancora in ciella.

Poco prima, secondo quanto riporta L’Arena,  aveva inviato un sms in cui descriveva quello che gli stava succedendo: “Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray”.

Cacciatori è originario di San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona. Il sindaco Federico Vantini è contatto con i famigliari del ragazzo ed ha raccontato che Cacciatori “è stato interrogato e di essere assistito dal console italiano”. Il fotoreporter è un amico personale del sindaco di San Giovanni Lupatoto: ”Era in lista con me – racconta Vantini – e per un certo periodo ha fatto il consigliere comunale. Si è dimesso per fare il fotoreporter free lance, prima in Medio Oriente e ora in Turchia”.

Il console italiano lo assiste e sta cercando di tirarlo fuori. Mattia ha una laurea in Cooperazione allo sviluppo, è stato consigliere comunale nel suo paese. Ma ha mollato tutto per la sua vera passione, quella del fotografo di guerra. E’ già stato da free lance in Medio Oriente, e il 22 giugno era partito per Istanbul, per raccontare per immagini la protesta dei ragazzi di Gezi Park contro la distruzione del parco e contro il governo Erdogan. Un’amica di Verona, Giulia Stagnitto, appena rientrata da Istanbul dove aveva fatto l’Erasmus, gli aveva lasciato il numero di cellulare di una sua amica italiana rimasta là, Chiara, casomai avesse avuto bisogno di aiuto. Lunedì 8 luglio, Mattia doveva rientrare in Italia. Ma sabato pomeriggio, si è unito a una folla di circa 3.000 manifestanti che hanno cominciato a marciare sulla grande arteria di Istiklal per raggiungere piazza Taksim. Le autorità avevano appena annunciato che il Gezi Park (che si affaccia sulla piazza) sarebbe stato riaperto domenica o lunedì, dopo tre settimane di chiusura seguite alla riconquista da parte della polizia. I poliziotti intorno alle 18 hanno attaccato il corteo con lacrimogeni e idranti. Mattia è rimasto in prima linea, a fotografare tutto. Ma quando la polizia gli è arrivata addosso, non èriuscito a scappare.

Gli agenti lo hanno preso e lo hanno caricato su un cellulare. Mattia ha chiamato allora Chiara, l’amica italiana della sua amica, che sta a Istanbul. ”Mi hanno arrestato – le ha detto – sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro. Mi stanno portando alla centrale di Aksaray”. In serata ha mandato un sms a Chiara, dicendo di essere alla questura centrale di Vatan e di aver avvertito genitori e consolato. Il consolato italiano è subito intervenuto per aiutarlo. Oggi Mattia è riuscito a parlare per telefono coi genitori.

Prima di Cacciatori, ad essere arrestato in Turchia è stato il fotografo livornese Daniele Stefanini, poi rilasciato e rimpatriato lo scorso 18 giugno, due giorni dopo l’arresto.

Mattia Cacciatori

Mattia Cacciatori (foto Facebook)