Messico, centinaia di bambini salvati da abusi e stupri in casa-famiglia FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2014 - 23:53| Aggiornato il 17 Luglio 2014 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL MESSICO – Sembrava un normale centro di accoglienza per bambini e adolescenti in difficoltà, dove poter studiare e imparare un mestiere, ma quando le autorità messicane sono arrivate a La Gran Familia, a Zamora, nello Stato di Michoacan (sudovest) hanno scoperto centinaia di bambini che vivevano nello squallore: sfruttati, sottoposti ad abusi e maltrattamenti di ogni sorta.

Il procuratore Jesus Murillo Karam ha raccontato come gli agenti, venuti a verificare denunce presentate dai familiari di alcuni minorenni, hanno scoperto “decine di bambini in condizioni deplorevoli” che “vivevano in mezzo ai topi, le pulci e le cimici”. Secondo un portavoce, i piccoli erano “obbligati a chiedere l’elemosina per la strada, erano alimentati con cibo scadente, sottoposti a ogni sorta di abuso sessuale e non potevano uscire dal centro”.

La “casa degli orrori”, di proprietà di Rosa del Carmen Verduzco, nota come ‘Mamà Rosa’ o ‘La jefa’, una donna molto nota nella regione, è stata fondata nel 1947. Secondo il sito web de La Gran Famiglia, la casa “accoglie più di 600 bambini abbandonati dai loro genitori, delinquenti, drogati o bambini della strada”, che vengono adottati da Mama Rosa, e per questo “portano tutti il cognome Verduzco”.

Un dettaglio non da poco: secondo le denunce presentate alle autorità, infatti, i genitori affidavano i loro bambini a Mama Rosa che, approfittando della sua tutela legale sui piccoli, impediva le visite e faceva pagare vitto e alloggio ai genitori, pur sfruttando i piccoli come schiavi.

Fra le 596 vittime liberate si trovavano 278 bambini e 174 bambine fra i tre e i 17 anni, 6 bimbi sotto i due anni e 138 maggiorenni (di età compresa fra i 18 e i 40 anni). In manette sono finite La Jefa e otto altre persone che lavoravano nella casa degli orrori.

In difesa dell’aguzzina, Enrique Krauze, noto storiografo e intellettuale messicano, che ha denunciato su Twitter come “inammissibile l’attacco contro Rosa Veduzco, una donna con una vita dedicata ad assistere gli orfani”.

(Foto Ap/LaPresse)