Miss Olocausto, il concorso per le sopravvissute. Polemiche in Israele

Pubblicato il 29 Giugno 2012 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA

TEL AVIV – “Una celebrazione della vita”, secondo gli organizzatori; un “affronto” alle vittime dei campi di concentramento e una “cosa macabra”, secondo le critiche di molti sopravvissuti. Eppure in Israele quasi 300 donne si sono agghindate per partecipare al concorso di “Miss Olocausto“, in 14 sono state selezionate per la finale ad Haifa, tutte tra i 74 e i 79 anni.

Si sono vestite di tutto punto, truccate il viso segnato dalle rughe, dal tempo e dal dolore, ma si sono volute mettere in gioco e in mostra per i giudici della competizione di bellezza. A indossare la coroncina da reginetta è stata Hava Hershkovitz, selezionata da una giuria composta da tre ex reginette di bellezza e uno psichiatra geriatrico specializzato nel trattamento dei sopravvissuti all’Olocausto. La Hershkovitz è stata cacciata via dalla sua casa in Romania nel 1941 e ha passato tre anni in un campo di detenzione sovietico. “Sono molto orgogliosa di lei perché è la più bella donna in questa sala”, ha commentato la nipote, Keren Hazan.

“Per me suona come una cosa completamente macabra”, ha affermato Colette Avital, presidente di un gruppo israeliano che rappresenta i sopravvissuti all’Olocausto. L’organizzatore Shimon Sabag ha respinto le critiche, affermando che le vincitrici sono state selezionate in base alle loro storie personali di sopravvivenza e della vita dopo la guerra, mentre la bellezza fisica è stata solo un piccolo elemento della competizione. “Stanno bene insieme, si sono divertite e ridevano durante le prove”, ha detto Sabag.

“Il fatto – ha aggiunto – che così tante persone hanno voluto partecipare dimostra che è stata una buona idea”.

All’evento hanno partecipato circa 600 persone, tra cui due ministri del governo israeliano, Moshe Kahlon e Yossi Peled, quest’ultimo sopravvissuto all’Olocausto.

(foto LaPresse)