Monte Bianco, Ferdinando Rollando disperso: insegnò sci agli afghani. Con lui un 15enne

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2014 - 21:34 OLTRE 6 MESI FA
Monte Bianco, Ferdinando Rollando disperso: insegnò sci agli afghani. Con lui un 15enne

Ferdinando Rollando, guida alpina dispersa sul Monte Bianco (Foto Facebook)

COURMAYEUR – Si è spinto fino in Afghanistan per insegnare a sciare ai più poveri in un Paese devastato dalla guerra ma a tradirlo è stata una montagna di casa. Da oltre 72 ore non si hanno più notizie della guida alpina valdostana Ferdinando Rollando e del suo giovanissimo cliente, un quindicenne francese che stava accompagnando lungo la salita al Monte Bianco (4.810 metri).

Le condizioni della montagna in questi giorni sono proibitive: temperature sotto lo zero termico, e nevicate che coprendo i crepacci e le eventuali tracce del loro passaggio non fanno ben sperare i soccorritori. Con queste condizioni, poi, il pericolo valanghe è elevato.

Guida e cliente hanno lasciato alle 5 di mercoledì scorso il rifugio Gonella (3.071 metri): da quel momento in poi risultano dispersi. A dare l’allarme, giovedì verso le 15 non avendo più notizie, è stato il padre del giovane. Subito sono scattate le ricerche dei soccorritori. I due non rispondono ai telefoni cellulari e non sono stati avvistati in nessun bivacco o rifugio della zona.

Venerdì mattina, approfittando di una schiarita l’elicottero del Soccorso alpino valdostano ha portato in quota 11 soccorritori. Le guide e la Guardia di Finanza di Entreves hanno setacciato in condizioni estreme 500 metri di ghiacciaio sopra il rifugio, tra scarsa visibilità e cadute (senza conseguenze) nei crepacci coperti da oltre mezzo metro di neve. Senza esito.

Conosce bene le situazioni estreme Ferdinando Rollando. Cinquantaduenne, originario di Sestri Levante, fa parte della Società delle guide della Valpelline, ma è da anni di casa anche in Afghanistan. Laggiù, nella valle Bamiyan, è tra i fondatori, nonché direttore, di Alpistan, onlus italiana che da alcuni anni si occupa di insegnare lo sci agli afghani, ma anche le tecniche di progressione in alta quota e la prevenzione delle valanghe.

I primi risultati della sua attività in quei luoghi non si sono fatti attendere anche e soprattutto in termini di ritorno economico per le popolazioni locali: nel 2011 erano già due le guide ventenni del posto in grado di lavorare in autonomia, accompagnando turisti arrivati da Kabul, da alcuni Paesi europei e dall’Australia.

Forte alpinista, Rollando vanta tra l’altro, una avventurosa apertura di una nuova via sullo Jagerhorn, nel Gruppo del Monte Rosa. Nell’ottobre del 2010 insieme ad altri due alpinisti raggiunse la vetta lungo l’itinerario previsto ma, a causa del forte vento in cresta, riportò una parestesia alle dita dei piedi e i tre furono evacuati dall’elicottero del soccorso alpino di Macugnaga.

Proprio in questi contesti d’alta quota Rollando aveva conosciuto i parenti del giovane alpinista francese, che ha voluto tentare l’ascesa del tetto d’Europa sul versante italiano, via più difficile rispetto a quella francese.

Nel tardo pomeriggio di venerdì i genitori del ragazzo sono stati ricevuti dal comandante della stazione del soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves, Delfino Viglione, che ha spiegato loro la difficile situazione: poche le speranze di trovarli in salvo. Le ricerche ripartiranno sabato.

(Foto Ansa)