Morta Alida Chelli, Pippo Baudo: “Brillante ma insicura, l’ho amata tantissimo”

Pubblicato il 16 Dicembre 2012 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Alida Chelli è morta la sera del 14 dicembre a Roma, uccisa da un cancro a 69 anni. Le cronache ricordano di lei l’amore appassionato e tempestoso con Walter Chiari, con quel matrimonio tra divi durato solo una manciata di anni dal ’69 al ’72, dal quale nacque il figlio Simone Annichiarico. Ma anche l’ex Pippo Baudo racconta la sua Alida: “Una donna brillante, spiritosa e ironica”, ma frenata forse dalle sue insicurezze. Un’artista “bravissima e di enorme successo”, che però non riusciva a credere fino in fondo nelle sue capacità. Lui l’amò dopo Chiari e dopo il conte Agusta, poi Baudo che con lei condivise sette ani in cui “l’ho amata tantissimo”.

La Chelli, nata a Carpi nel 1943, nel dna aveva anche la musica. Figlia d’arte, il padre Carlo Rustichelli era un direttore d’orchestra e compositore affermato di colonne sonore, Alida aveva conosciuto il successo nel 1959 con un film di Pietro Germi ‘Un maledetto imbroglio’, nel quale cantava un brano scritto dal padre, ‘Sinno’ me moro’, con una interpretazione che le valse notorietà e applausi.

Un’artista completa, capace di convincere sui palcoscenici del teatro come davanti alla macchina da presa del cinema e della tv, attrice, ballerina e cantante, frenata però forse da un problema di autostima, che le impediva di credere fino in fondo alle sue grandi capacità.

”La cercavano tutti, ma lei molto spesso rinunciava”, si intristisce Baudo. Per il cinema, dopo l’esordio con Germi, lavorò soprattutto negli anni ’60 in pellicole non sempre memorabili. Nel musical, invece sono tante le interpretazioni di spessore, accanto a Enrico Montesano, poi a Domenico Modugno nel Cyrano (1979) e a Johnny Dorelli nel musicarello ‘Quando ti amo’ e in ‘Aggiungi un posto a tavola’.

Numerose anche le apparizioni nel varietà in tv, da ‘Il signore delle 21‘, su Rai1 nei primi anni ’60 con Ernesto Calindri, Carlo Dapporto ed Erminio Macario, a ‘Ci pensiamo lunedì‘ con Renzo Montagnani e Ric e Gian, su Rai2 all’inizio degli anni ’80, a ‘GB show numero uno‘, sempre negli anni ’80 e su Rai2, con Gino Bramieri e Baudo. Già negli anni Novanta il ritiro dalle scene, dopo qualche ultima incursione in tv, che l’ha vista protagonista con Gianfranco D’Angelo della sitcom di Canale5 ‘Casa dolce casa‘.

Baudo ricorda di aver passato sette anni con la Chelli: ”E’ stata una tappa importante della mia vita – racconta -: Simone (il figlio che l’attrice aveva avuto con Walter Chiari, ndr) era un bambino, aveva sette anni quando è cominciato il nostro amore, io l’ho un po’ cresciuto, si era molto legato anche a mia figlia Tiziana, per lui anche oggi provo sentimenti paterni”.

Gli ultimi anni, complice la malattia con il suo carico di sofferenze, sono stati difficili: ”Ha sofferto tantissimo – racconta commosso Baudo – non si piaceva più, noi ci sentivamo solo per telefono perché non si voleva far vedere, forse la morte è stata una liberazione”. Vicino a lei, fino all’ultimo, il figlio Simone Annicchiarico.

Baudo conclude poi commosso: “Per me un lutto personale. L’ho amata tanto Alida e da lei sono stato tanto amato, sto andando da lei per salutarla, mi aspetta Simone”.