Napoli: morto Salvatore Giordano, ragazzo colpito da calcinacci Galleria Umberto FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2014 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA
Salvatore Giordano

Salvatore Giordano (foto Facebook ripresa dall’Ansa)

NAPOLI – Salvatore Giordano è morto nell’Ospedale Loreto Mare, a Napoli, il 9 luglio. Il ragazzino, 14 anni appena, è stato colpito dai calcinacci caduti da un cornicione della Galleria Umberto I lo scorso 5 luglio.

Il ragazzino, originario di Marano, stava passeggiando con alcuni amici in via Toledo quando alcuni calcinacci si sono staccati dal cornicione in e l’hanno travolto. Il ragazzino, raccontano gli amici, si sarebbe accorto di quanto stava accadendo e avrebbe spinto via quelli a lui più vicini, evitando così altri ferimenti.

In un primo momento gli amici di Salvatore hanno provato a rialzarlo non rendendosi conto dell’enorme ferita sopra al capo dovuta all’impatto delle pietre. Subito le sue condizioni sono apparse molto gravi: Salvatore era in coma per lo schiacciamento del torace e il grave trauma cranico.

Le condizioni si sono poi aggravate. L’8 luglio i medici avevano constatato una condizione di “coma profondo ariflessico” ed erano state avviate le procedure per constatarne lo stato di morte cerebrale, secondo i protocolli previsti dalla legge.

La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità e la competenza della manutenzione del cornicione crollato. Occorre capire, cioè, se la competenza sia dei privati che nell’edificio hanno uffici, oppure del pubblico, del Comune o della Sovrintendenza. Perché non è ancora chiaro, e su questo toccherà agli inquirenti far luce, di chi sia la proprietà di quel pezzo di cornicione crollato.

Nei prossimi giorni i magistrati valuteranno la possibilità di affidare una perizia che chiarisca le cause del distacco dei calcinacci. Ieri la Procura di Napoli ha chiesto ai carabinieri di acquisire presso le redazioni giornalistiche fotografie e filmati relativi al crollo di calcinacci.

 

 

Tra questi anche il video girato con il drone da Riccardo Siano di Repubblica:

(Foto LaPresse)