‘Ndrangheta e mafia Usa: anelli e crocifissi usati nei riti di affiliazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2014 - 11:07| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ventiquattro fermi (sette dei quali a New York) e oltre 40 indagati. E’ il bilancio dell’operazione, ribattezzata “New Bridge“, con la quale Polizia di Stato e Fbi hanno smantellato l’alleanza tra ‘ndrangheta e mafia Usa finalizzata al traffico internazionale di droga e armi e al riciclaggio di denaro sporco.

L’inchiesta – coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria – ha portato negli States all’arresto di soggetti collegati alla famiglia mafiosa dei Gambino di New York mentre le “famiglie” italiane coinvolte sono quelle degli Ursino e dei Simonetta di Gioiosa Jonica. Intercettazioni telefoniche e ambientali e due anni di indagini, riassunte in oltre 2mila pagine di informativa, hanno permesso agli investigatori di ricostruire come i “cartelli” calabresi avessero assunto “concrete e avanzate iniziative per la pianificazione e la realizzazione di compravendita di droga lungo l’asse Calabria-New York e destinata al porto di Gioia Tauro”: nei traffici di cocaina tra il Sudamerica e la Calabria sono risultati coinvolti anche ‘narcos’ del centro e del sud America.

Nell’operazione sono stati impiegati agenti sottocopertura italiani del Servizio centrale operativo e statunitensi del Federal bureau of investigation: fondamentale, tra gli altri, il contributo di un detective statunitense, in codice Jimmy, riuscito ad infiltrarsi nell’organizzazione legata ai Gambino.

Nei suoi viaggi tra New York e Reggio Calabria, l’uomo ha preso contatto con esponenti delle ‘ndrine ed eseguito anche un acquisto “controllato” di una partita di eroina. Tra i metodi piu’ originali studiati dai clan per portare la coca in Italia, quello di nasconderla in stato liquido in lattine di succo di frutta di cocco e ananas. Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, l’operazione “New Bridge” “conferma l’impegno e la qualità dei risultati raggiunti nell’azione di contrasto alle più  pericolose forme di associazioni criminali di stampo mafioso.

Una pericolosa nuova alleanza mafiosa e’ stata stroncata dalla tenacia investigativa delle donne e degli uomini” della polizia. Di “brillante” e “straordinaria” operazione, con “pochi precedenti nella storia”, ha parlato anche il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti: “siamo impegnati nella cooperazione internazionale – ha assicurato – per capire le proiezioni delle mafie italiane negli Stati Uniti, individuare i beni. Beni che stiamo andando a cercare per poterli sequestrare”. “Si e’ da sempre affermato che la ‘ndrangheta è la prima organizzazione criminale in Europa protagonista nel traffico internazionale di cocaina – ha ricordato Federico Cafiero De Raho, procuratore di Reggio Calabria – L’inchiesta conclusa oggi dimostra che il primato non è solo europeo ma mondiale”.

Oltre agli arresti, la maxi operazione Usa-Italia contro le ‘ndrine ha portato al sequestro di diversi oggetti sacri che suggellano i riti di affiliazione. Tra gli oggetti ci sono crocifissi, santini di Padre Pio e anelli. I vistosi crocifissi sono in oro bianco e giallo; gli anelli con pietra blu sono il simbolo dell’omertà. Si tratta di segni di riconoscimento dell’appartenenza alla “famiglia” (foto Ansa)