Pagina Facebook simpatizzanti ex premier: “Grillo uccise, Renzi no”. Il Pd si dissocia FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Novembre 2017 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Matteo Renzi ha recentemente attaccato il Movimento Cinque Stelle e la Lega Nord per le bufale diffuse sul web dai vari gruppi simpatizzanti  dei grillini e del partito di Salvini. Ora però, è lo stesso Pd a finire vittima delle sue stesse denunce per colpa di una pagina Facebook di renziani ora rimossa che era intitolata “Per Matteo Renzi insieme”.

Nella pagina in questione, vi era la faccia di Beppe Grillo e una scritta eloquente: “Il treno di Renzi non ha ucciso nessuno perché Renzi non ha un treno. La macchina di Grillo invece una famiglia l’ha sterminata veramente”. Il riferimento, ovviamente, è a due casi di cronaca molto conosciuti: il primo, recente, riguarda il convoglio noleggiato dal Pd per la campagna elettorale del leader democratico che ha investito (vuoto) una donna sui binari. Il secondo, invece, riguarda la condanna del comico genovese per un incidente stradale avvenuto anni fa.

Se i grillini e la Lega Nord si erano difesi dicendo “non possiamo controllare tutti i nostri simpatizzanti”, lo stesso ha fatto il Pd con questo post su Grillo. E così sul profilo Facebook dei dem è apparsa una precisazione:

“In questi giorni, di fronte a nostre segnalazioni di post falsi e offensivi i nostri avversari hanno tergiversato e affermato il principio che ognuno è libero di dire quello che pensa. Noi invece vorremmo intraprendere una strada più esigente con noi stessi. Non possiamo controllare le azioni di ogni singolo o gruppo di persone, ma vogliamo spiegare bene che questo post, questa pagina, questa presenza sulla Rete non ci appartiene, non ha nulla a che vedere con Matteo Renzi, con il PD e con i suoi militanti. Crediamo che Facebook debba fare verifiche e prendere decisioni appropriate su ciò che sta sulla sua piattaforma utilizzando un nome di persona senza autorizzazione, e ledendone l’immagine”.

Il post è stato infine rimosso dalla pagina incriminata. Ma gli amministratori si sono detti dispiaciuti per quanto scritto dal partito ed hanno dichiarato:

“Sfidiamo chiunque a dimostrare sia che abbiamo dato una qualsiasi notizia falsa, sia che abbiamo detto una menzogna”.