Philip Seymour Hoffman a Venezia per “The Master” gira in bicicletta: le foto

Pubblicato il 3 Settembre 2012 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – Philip Seymour Hoffman in questi giorni a Venezia per la presentazione di “The Master” restituisce la bici con cui ha girato per la città (LaPresse)

Per quanto riguarda “The Master” che lo vede Hoffman tra i protagonisti, il film attesissimo del regista americano Paul Thomas Anderson non ha convinto pienamente anche se gli applausi, durante la proiezione di domenica 2 settembre, sono stati scroscianti. Il cast è formato dalla formidabile coppia di attori Philip Seymour Hoffman, il maestro della storia, e Joaquin Phoenix, il marinaio reduce delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale sopravvissuto solo all’apparenza, in realtà disadattato e alcolista nell’America degli anni ’50. Per entrambi due interpretazioni magistrali.

Anderson attira una folla internazionale di ammiratori: e’ il regista di Boogie Nights, del capolavoro Magnolia, di Ubriaco d’amore e del Petroliere, giornalisti-seguaci lo applaudono a prescindere come farebbero ad esempio con Quentin Tarantino, anche se il film un po’ delude. Seymour Hoffman, il gigante attore-regista che dei lavori di Anderson è un po’ il feticcio, avendone interpretati cinque su sei, spiega: “Siamo amici, ci conosciamo da 20 anni, il lavoro è una cosa in più, non finiamo mai di parlare del film che stiamo facendo, è un dialogo continuo, sappiamo come superare i problemi”.

Phoenix non sembra ancora uscito dal film: in conferenza stampa più di una frase, cortese per carità, non dice e si alza di continuo. Come nel film regala uno sguardo bellissimo quanto inquieto. Ma il film era atteso non solo per regista e cast ma per tutto quello che fino ad ora si era detto: non a caso l’annuncio del concorso, a sorpresa, era stato definito un colpaccio del direttore della Mostra Alberto Barbera essendo The Master conteso da vari festival. Mai citato nel film, ma semmai evocato, c’é infatti Ron Hubbard, il fondatore della setta di Scientology, che si può rintracciare nel personaggio del protagonista Seymour Hoffman che sperimenta su Phoenix il suo metodo. “Non conosco direttamente Scientology – ha ammesso Anderson – ma so bene la storia dell’inizio di quel movimento, la storia di Hubbard e del metodo di aiuto Dianetics e non nego di poter avuto ispirazione da lì”. Quando ad Hollywood si era sparsa la voce che The Master fosse una sorta di biografia di Hubbard sono cominciati i problemi, la Universal ad esempio si é ritirata dal progetto ufficialmente per motivi di budget. Il film porta ora il marchio della società di Harvey Weinstein, in Italia lo distribuirà dall’11 gennaio la Lucky Red.

“A Tom Cruise – ha rivelato Anderson – ho fatto vedere il film, il resto della storia rimane tra noi due”. Nella storia tra il maestro e ‘l’allievò “non c’è il rapporto padre e figlio o padrone servo, piuttosto i due si muovono come dentro un romanzo d’amore. Insieme quasi si identificano, sono fatti dello stesso materiale, bestie selvagge entrambe e vogliono addomesticarsi”. Secondo Seymour Hoffman “Anderson lavora rispettando molto gli attori, dando una libertà di scelta, e al tempo stesso vuole che siano responsabili del proprio lavoro”. Di diverso avviso il nervosetto Phoenix: “Non penso che Paul mi abbia dato libertà, non so da dove vengano le nevrosi del personaggio e neppure me ne importa”. Conclude Anderson: “La storia potrebbe essere ambientata ovunque, i personaggi potrebbero venire da qualunque altra parte del mondo, non credo riguardi l’America in particolare anche se riflette il post guerra di quel paese, grandi speranze ma anche cadaveri che camminavano”.