Picasso, Matisse e Monet bruciati nel forno: ladri distruggono 7 capolavori rubati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2013 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

ROTTERDAM – La madre di uno dei sospettati del furto di sette quadri di enorme valore avvenuto nell’ottobre del 2012 nel museo Kunsthal di Rotterdam, per sbarazzarsi della refurtiva, li ha distrutti bruciandoli nel forno.

Si tratta di opere di Lucian Freud, Paul Gauguin, Henri Matisse, Meijer de Haan, Claude Monet e Pablo Picasso. La loro distruzione è stata ora confermata dagli inquirenti della Romania, il paese di provenienza dei ladri che, dopo aver rubato i quadri, si sentivano braccati. Presi dal panico, si erano resi conto che non sarebbero stati in grado di vendere le tele, il cui valore oscillava tra i 50 e i 100 milioni di euro.

Olga Dogaru, la madre di uno dei primi sospettati, martedì scorso ha rivelato in un’intervista alla tv romena di aver messo quei capolavori nel forno dopo aver scoperto che il figlio era finito in manette. Gli investigatori hanno successivamente analizzato la cenere e trovato resti di vernice, di tela e chiodi.

Ora l”inizio del processo è fissato per il 13 agosto prossimo. Sul banco degli imputati ci sono due ladri sospetti e quattro presunti complici, tra cui la madre di uno dei ladri. Solo uno dei ladri al momento risulta ancora ricercato.

Le sette tele erano state portate via di notte. Facevano parte della collezione privata della Triton Foundation, 150 tele concesse per la mostra “Avanguardie” nel ventesimo anniversario del museo Kunsthal. Si trattava di sette gioielli inestimabili che ora sono andati distrutti per sempre. Ecco l’elenco completo delle opere: “Testa di Arlecchino” di Pablo Picasso del 1971; “La lettrice in bianco e giallo” di Henri Matisse del 1919; “Waterloo Bridge” e “Charing Cross bridge” di Claude Monet, entrambi del 1901; “Donna davanti una finestra aperta” di Paul Gauguin del 1888; “Autoritratto” di Van Meyer de Haan e “Donna con gli occhi chiusi” del 2002 di Lucien Freud.

Era da una decina di anni che non veniva realizzato un furto simile di opere d’arte: questa volta però, il furto ha avuto un epilogo tragico.

(Foto Ap)