Pietro Vignali: appuntamenti con la Macrì, strade da spazzare: storia di un sindaco

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

PARMA – Appuntamenti con la escort Nadia Macrì per “rinsaldare il rapporto” con Silvio Berlusconi, strade da spazzare “ma solo nei sei mesi di campagna elettorale” e poi contatti ramificati: questa è la storia, secondo i magistrati, dell’ex sindaco di Parma Pietro Vignali, agli arresti domiciliari per peculato e corruzione.

Dalle intercettazioni e dalle carte dei magistrati che stanno indagando, emerge che Pietro “il Papa” Vignali tentò di riavvicinarsi a Silvio Berlusconi “usando”, come scrivono i giudici di Parma, Nadia Macrì, la escort di Reggio Emilia il cui nome salì agli onori della cronaca durante le indagini sul “bunga, bunga” di Arcore.

Nadia stessa racconta a Stampa e Repubblica: “Vignali l’ho conosciuto una sera, ero in albergo e stavo lavorando, ero lì per una marchetta e il sindaco era nello stesso hotel. Gli ho detto fai una chiamata al presidente che lo voglio rivedere”. “Poi è lui che ha chiamato (Berlusconi, ndr) per me, dopo che gli dissi che lo conoscevo anch’io”. Che tipo di incontro? “Diciamo che sono andata a casa sua…”, dice a Repubblica.

Sempre secondo i giudici, Pietro Vignali, avrebbe usato il suo potere anche per farsi “amico” il giornale locale “Polis”, che lo criticava. Come? Secondo i giudici avrebbe intessuto una trattativa con l’editore Angelo Buzzi per ammorbidire la linea del quotidiano, promuovendolo in seguito a presidente di Iren Emilia, una delle municipalizzate più potenti della regione.

Sempre secondo i giudici, inoltre, Vignali avrebbe chiesto alle dipendenti della partecipata comunale impegnate nelle raccolta differenziata porta a porta di dire il suo nome ai cittadini “almeno tre volte”. E ai dirigenti della stessa municipalizzata avrebbe chiesto di pulire le strade per bene, “ma solo nei sei mesi prima della campagna elettorale”.

Secondo La Stampa, il Gip Maria Cristina Sarli annota sulle sue carte che il sindaco di Parma “non si accontentava di avere rapporti con Letta, Alfano o Maroni. Puntava più in alto: Vignali aveva cercato di sfruttare al massimo una visita ufficiale del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riuscendo, con uno stratagemma, ad intensificare i rapporti anche con quest’ultimo”. Come? “La stratagemma utilizzato da Vignali per avvicinarsi a Berlusconi – rivela il gip – era legato alla vicenda di Nadia Macrì (una escort di Reggio Emilia, ndr)”.

Il sindaco era riuscito a mettere in contatto la ragazza con l’allora premier. Stratagemma Che arroganza, dalle parti di Parma: “Sussistono innumerevoli conversazioni e messaggi tra gli indagati che danno conto e descrivono efficacemente il “Sistema di potere” messo in piedi dagli indagati, con particolare riferimento alla creazione di quella rete di uomini chiave collocati in posti di rilievo per ottenere maggiori vantaggi, tutele, informazioni, controllo sul Comune, sugli interessi economici-finanziari del Comune e sulle società ad esso collegate”. Il “sistema di potere” riusciva così a influenzare le nomine nella “Fondazione Banca Monte” e “Banca Monte Parma”, nell’”Ente Fiere di Parma”, nei diversi cda di istituzioni locali e di partecipate, nella “Tep”, l’azienda di trasporto, o nella “Stt”, la maxi holding del comune.

“Le condotte illecite si sono sostanziate in appropriazioni di ingenti somme di denaro pubblico sottratte al perseguimento degli interessi della collettività attraverso l’azione coordinata di funzionari pubblici o dirigenti di società partecipate compiacenti”.

(Foto LaPresse)