Pizzarotti: “Cerco informatico, ovviamente gratis”. #ovviamentegratis è mania

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

PARMA – Bufera sul sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti, che su Facebook ha postato un annuncio per un posto da programmatore informatico, scrivendo “ovviamente gratis”. In poche ore il sindaco è stato subissato di messaggi (e di insulti) di internauti pronti a fargli notare che “gratis” per un lavoro non è né etico né “ovvio”. E su Twitter uno degli hashtag più cliccati è #ovviamentegratis e si sprecano le battute: “Stasera vado alla coop e chiedo se vogliono contribuire alla mia alimentazione facendomi fare la spesa #ovviamentegratis” o “Cerco casa a Desenzano del Garda, vista lago, possibilmente magione d’epoca. #Ovviamentegratis”.

Il messaggio lasciato la scorsa settimana dal sindaco Pizzarotti sulla sua bacheca recitava: “C’è uno sviluppatore ASP.NET (per limiti di piattaforma, prossimamente anche PHP), o un gruppo di sviluppatori, che vorrebbe collaborare con noi per sviluppare alcune idee che vorremmo portare avanti? Progetti semplici, poche pagine, ma efficaci. Anche da remoto. Ovviamente in modo gratuito. 🙂 Un modo in più per partecipare”.

Subito sul social network è partita una raffica di risposte. Le prime, di gente che si proponeva per il lavoro (ovviamente gratis). Le altre quantomeno perplesse. C’è chi scrive: “Sindaco, con tutta la crisi che c’è in Italia nel campo dell’IT non si riescono proprio a trovare le risorse per “pagare” almeno con un gettone simbolico qualche programmatore che potrebbe aver bisogno di lavorare?” o “Che si chieda del lavoro gratis è uno scandalo. In ogni campo. Uno scandalo”, o ancora “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.

Il Movimento 5 Stelle tenta di spiegare la mossa del sindaco facendone una questione di principio: “Lezione di Economia 5Stelle. Se io faccio un lavoro gratis per il comune, il comune non spende quei soldi per la prestazione, prestazione che non verrà addebitata sulle tasse comunali che dovrebbero essere pagate anche dallo sviluppatore”.

Pizzarotti poi puntualizza: “Non volevo offendere o sfruttare nessuno. Semplicemente, come c’è chi può fare volontariato tagliando l’erba o dipingendo un muro, chi è un informatico può aiutare nel suo campo. Se fosse un incarico a pagamento avrei seguito i canoni del comune, specificare quindi che era gratuito serviva a questo. Io ho sempre dato una mano ad associazioni che dovevano farsi il sito o altro, e non l’ho mai visto come sfruttamento”.