Pompei, trovato lo scheletro dell’ultimo fuggiasco negli scavi FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Maggio 2018 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – L’ultimo fuggiasco dalla ferocia del vulcano Vesuvio a Pompei è riemerso durante nuovi scavi nel sito archeologico. Si tratta di un uomo di circa 35 anni, con una gamba malata, che è stato decapitato da un masso di 300 chili e travolto dalla lava.[App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Proprio la sua disabilità gli avrebbe reso difficile la fuga, secondo gli esperti. Il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna ha parlato di una scoperta “drammatica ed eccezionale”.

Anche il ministro uscente della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato la nuova scoperta: “Ancora una scoperta eccezionale che farà il giro del mondo. Pompei è il simbolo di una storia di riscatto e di rinascita italiana”.

La scoperta è avvenuta nella zona dei nuovi scavi, la Regio V, proprio all’angolo tra il Vicolo dei Balconi (la strada che il team del Parco archeologico di Pompei ha appena riportato alla luce) e il vicolo delle Nozze d’Argento. “Lo abbiamo ritrovato in un punto dove c’era uno slargo e forse una fontana- racconta Osanna- uno spicchio di terreno ancora ricoperto da un notevole strato di materiale piroplastico”.

La terra gli era in parte collassata addosso, per cui, spiega, non è stato possibile ricostruirne le sembianze usando la tecnica del calco di gesso. E’ stato possibile però, fare altri calchi tutto intorno allo scheletro. E sono serviti per capire quanto drammatici devono essere stati gli ultimi istanti di quest’uomo, che si è visto arrivare addosso la nube piroplastica “che trascinava con sé detriti, pezzi di ferro, tronchi d’albero, pezzi di selciato”.

Di sicuro, ricostruiscono gli esperti, il poveretto deve essersi attardato. La sua tibia presenta le tracce di una brutta infezione ossea che doveva procuragli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Quando si è convinto a scappare la situazione era precipitata, nel vicolo si erano depositati già due metri di lapillo.

Il povero fuggiasco claudicante deve aver tentato il tutto per tutto. Ma non ce l’ha fatta. Un masso enorme lo ha investito colpendolo al busto, con tutta probabilità staccandogli di netto la testa. Gli archeologi lo hanno trovato riverso sulla schiena, la parte alta del busto ancora coperta dalla pietra. Ora saranno le analisi di laboratorio a ricostruirne con più certezza la storia.

Analisi e studi, sottolinea Osanna, che “aggiungeranno un nuovo importante tassello alla storia di Pompei”. La pietra che ancora lo schiaccia verrà rimossa a breve. Si sa già che doveva trattarsi di un uomo adulto, con un’altezza intorno al metro e sessantacinque e un po’ di artrosi. “Se fossimo così fortunati da ritrovare il cranio saremmo in grado di ricostruirne la fisionomia”.

(Foto Ansa)