Primarie Pd: Bersani-Renzi, scontro a colpi di Twitter

Pubblicato il 9 Novembre 2012 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La sfida per le primarie del Pd corre sul filo dei social network. Tra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani, e tra i loro sostenitori, sono volati velenosi cinguettii su Twitter, in particolar modo sui costi della pubblicità per le primarie stesse.

L’otto novembre dal profilo di “Noi votiamo Renzi” arriva una domanda rivolta ad Alessandra Moretti, vicesindaco di Vicenza, coordinatrice della campagna elettorale di Pierluigi Bersani. “Le pettorine che indossano i rappresentanti del comitato Bersani chi le paga? E i volantini? Magari li pagate con i diritti del libro di Fassina…”. La risposta arriva pochi minuti dopo. La Moretti allega al suo post il link con la pagina del sito di Bersani dove c’è il rendiconto delle spese.

E scrive: “La trasparenza per il Pd non è una novità, ma un valore in cui crediamo da tempo”. I renziani replicano: “Come sempre non è la risposta alla nostra domanda”. Controreplica, piccata, della Moretti: “Le risposte alle vostre domande sono nel link, ma capisco che leggere sia faticoso! Comunque siete simpatici”. I renziani non ci stanno: “Sì, ma non c’è scritto chi paga gli sms…”.

Il giorno prima, sette novembre. Ancora una sostenitrice di Bersani. Chiara Geloni, direttrice di YouDem, la web tv del partito, ha un scambio di tweet 5 con Giacomo Leonelli, presidente del consiglio provinciale di Perugia e tra i protagonisti della Leopolda. La Geloni twitta: “3000”. Si riferisce al numero dei follower raggiunti sul social.

Leonelli ironizza: “Da 2.100 euro di contributi Bersani è riuscito ad arrivare a 3.000? Campagna faraonica! Ci viene pure il trolley col pieno benzina”. La Geloni: “A cortissimo di argomenti proprio eh?”. Leonelli: “Si, ma se neanche capite le battute… Aveva ragione Luca Telese quando mi disse “sei troppo simpatico per essere del Pd”. E la direttrice di YouDem chiude lo scambio con un: “No Comment. Potrei fare delle battute che poi magari non capisco”.