India, a 96 anni è il papà più vecchio del mondo

Pubblicato il 17 Ottobre 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

NEW DELHI  – Il papà più vecchio del mondo ha 96 anni, fa il contadino e vive, evidentemente bene, in India, in un villaggio vicino New Delhi. Ramajit Raghav, ex lottatore, ha infatti annunciato di essere diventato padre per la seconda volta nel giro di due anni, battendo il suo stesso record di paternità longeva e bissando un’impresa che sfida le leggi della scienza medica in materia di fertilità maschile.

Il ”papà dei miracoli” era già salito alla ribalta delle cronache nel 2010 quando per la prima volta diventò genitore ad una età  in cui i suoi coetanei sono bisnonni. Come è avvenuto per il primogenito, si attende ora la conferma di esami clinici che confermino la paternità del nuovo bebè nato lo scorso 5 ottobre con parto naturale in un ospedale di Panipat, nello stato dell’Haryana, uno dei ”granai” dell’India.

La moglie, Shakuntala Devi, sposata 12 anni fa dopo un ”colpo di fulmine”,  è in ottima salute, come riporta The Times of India, il quotidiano autore dello scoop. La coppia vive in una misera stanzetta a Kharhoda, un caotico centro agricolo a circa 60 chilometri dalla capitale. Con la nascita del primo figlio nel novembre di due anni fa, Raghav strappò il primato a un altro agricoltore indiano del Rajasthan, Nanu Ram Jogi, che aveva avuto il suo 22esimo bambino alla veneranda età di 90 anni.

All’epoca, dopo aver definito il lieto evento ”un desiderio di Dio”, aveva espresso il desiderio di avere altri bambini, un’intenzione che pochi avevano preso sul serio. Invece l’arzillo agricoltore è riuscito nuovamente a mettere incinta la moglie. Ora sembra però intenzionato a non aumentare più la famiglia e vorrebbe far sottoporre la consorte a un’operazione per la sterilizzazione. ”Non posso permettermi altri figli – ha detto al quotidiano – e vorrei dare loro un’educazione”.

Il segreto di Raghav, almeno quello che lui svela, è nella dieta rigidamente vegetariana e nel suo passato di atleta di wrestling, uno sport che richiede grande prestanza fisica. Racconta infatti che per mantenersi in forma per le competizioni si nutriva ogni giorno con mezzo chilo di mandorle, tre litri di latte di bufala e ben mezzo chilo di ”ghee” (il burro chiarificato). Inoltre, l’anziano padre ha ammesso di essere stato sempre astemio, una qualità rara negli Stati dell’India nord settentrionale dove c’è un alto tasso di alcolismo per la facile disponibilità di whisky artigianali a basso costo.