Renzi-Berlusconi: si tratta su premio di lista al 40% e soglia di sbarramento 5%

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2014 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Pranzo a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: il menu dell’incontro prevede che i due contraenti del “Patto del Nazareno” parlino di due questioni al momento in stallo, ovvero della riforma della legge elettorale (il cosiddetto “Italicum”) e dell’elezione dei giudici della Corte Costituzionale.

Il primo ad arrivare, su una Mercedes dai vetri oscurati, è stato Denis Verdini. Poi, intorno alle 13:30, è arrivato Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta. L’incontro è durato due ore. Si è trattato sul premio di lista al 40% e la soglia di sbarramento del 5% per l’ingresso in Parlamento dei piccoli partiti.

Presenti, oltre a Renzi, Berlusconi, Letta e Verdini, i capigruppo del Pd Luigi Zanda (Senato) e Roberto Speranza (Camera), il presidente pd Matteo Orfini, il vicesegretario pd Lorenzo Guerini, i sottosegretari Graziano Delrio e Ivan Scalfarotto, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.

LE FOTO: L’ARRIVO DI BERLUSCONI CON GIANNI LETTA A PALAZZO CHIGI

«Premio di maggioranza al 40 per cento». Sulla nuova legge elettorale è dunque ricominciato il pressing del premier che punta a sbloccare l’iter di approvazione della riforma in Senato prima della fine dell’anno grazie ad una nuova intesa con Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha deciso di incontrare l’ex Cavaliere dopo avere fatto il punto, mercoledì mattina, con i vertici del Pd. «Renzi vuole che il testo di riforma sia approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato entro la fine dell’anno», fanno sapere fonti vicine al premier.

Quanto alle possibili modifiche da apportare in Senato al testo approvato lo scorso inverno dalla Camera dei deputati, il premier ha già avanzato la proposta di assegnare il premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione, fissando la soglia per accedere al premio al primo turno al 40% dei voti. Nel testo di riforma votato lo scorso inverno da Montecitorio, che vale soltanto per l’elezione della Camera dei deputati, il premio di maggioranza (il 55% dei seggi) viene assegnato al primo turno alla coalizione che conquista il 37% dei voti. Un premio, sia pure di entità inferiore, viene attribuito anche alla coalizione che vince il ballottaggio.

Il secondo punto di discussione riguarda il voto di preferenza, che nel testo approvato dalla Camera è escluso. «A rischio di incostituzionalità è l’ipotesi di bloccare solo il nome del capolista, reintroducendo le preferenze per tutti gli altri candidati. Si tratta ora di individuare una percentuale di seggi da assegnare con voto di preferenza e una per nomi ‘bloccati’ dai vertici di partito», spiegano fonti interne al Partito democratico. L’incontro con Berlusconi dovrebbe contestualmente consentire ai due leader di trovare una nuova intesa sui nomi dei due nuovi giudici della Corte costituzionale, sui quali manca da diversi mesi l’intesa in Parlamento.

Fra le reazioni alla notizia dell’incontro, si registra questo tweet del deputato del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli:

«Oggi pranzo tra Renzi e Berlusconi. Legge elettorale e Consulta gli argomenti sul piatto. Le beghe interne a Pd e Fi li faranno digerire male?».