Ria Antoniou FOTO a Venezia: la modella greca “in mostra” alla Mostra (del cinema)

di Alessio Rossini
Pubblicato il 7 Settembre 2016 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA

Ria Antoniou FOTO a Venezia: la modella greca “in mostra” alla Mostra (del cinema). Non avrà toccato le “vette” di Giulia Salemi e Dayane Mello, ma la modella greca Ria Antoniou, già nota al pubblico di TikiTaka (Italia 1), è riuscita a monopolizzare a sufficienza l’attenzione dei fotografi quando ha fatto la sua apparizione sul red carpet della 73esima Mostra del Cinema di Venezia.

Fasciata in un abito lungo che esalta le sue curve sia per aderenza che per trasparenza (si vede praticamente tutto), Ria Antoniou “ha portato a casa la giornata” ottenendo scatti su scatti e la conseguente attenzione di siti e televisioni.

Intanto a Venezia si parla di Demonio. È proprio vero il detto che la prima vera virtù del diavolo è quella di far credere che non esiste. Perché gli indemoniati sono davvero tanti, come si vede in “Liberami” di Federica Di Giacomo, antropologa e regista di questo documentario prodotto da Mir Cinematografica con Rai Cinema in concorso nella sezione Orizzonti.

Che succede a queste persone? Sentono strane presenze, hanno comportamenti fuori dall’ordinario, ma spesso sono solo depressi cronici, persone affette da varie patologie, sindromi che potrebbero entrare di diritto in quelle psicologiche. A questo punto, però, si crea una vera e propria frattura con chi è vicino al malato. Se è laico, il problema non si pone, c’è la psicoterapia con tutte le sue infinite scuole, se invece ha fede e, come si vede nel documentario, una sua semplicità popolare che lo rende vicino alla cultura arcaica, l’opzione per lui è l’esorcista.

Protagonista su tutti del film il mite frate francescano di nome Cataldo, che opera a Palermo. Un sacerdote che riempie la sua chiesa di familiari e potenziali indemoniati e attende che il demonio in loro si manifesti. E questo accade puntuale. Gente che si getta a terra, che urla con voci stravolte, cerca di fuggire, teme l’acqua santa come le parole di Cataldo, 77 anni, che invita il demone ad andarsene come un buon padre di famiglia: “Lascia questa anima. Non l’hai torturata abbastanza. Lasciala”. Ma quello che colpisce ancora di più di questo frate è il fatto che coinvolge tutta la famiglia nella malattia del loro congiunto, come fosse una loro colpa. “Dovete pregare tutti e capire dentro di voi dove avete sbagliato”.

Di fatto di questo fenomeno diffuso, ma poco conosciuto, si sa davvero poco. Ma una cosa è certa: la richiesta di sacerdoti esorcisti aumenta di anno in anno e anche il Vaticano stesso è dovuto correre ai ripari. Non ultimo c’è stato l’invito di Benedetto XVI che ha espresso il desiderio-monito “un esorcista per ogni diocesi”.

“Il problema è trovare un esorcista libero, visto che la domanda supera l’offerta” dice nelle sue note di regia Federica Di Giacomo. “Sempre più persone – spiega – affermano di essere possedute dal demonio. Un malessere sommerso, trasversale a bambini e vecchi, donne e uomini, semplici e colti. Il Diavolo non guarda in faccia nessuno. Una volta che ti ha preso, difficile liberarsene”