Roma in piazza contro Marino “Pinocchio”: “Vattene, clandestino, dimettiti” FOTO
Pubblicato il 15 Novembre 2014 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Il malessere di Roma contro Ignazio Marino, il peggiore sindaco della storia della Repubblica italiana, ha portato in piazza migliaia di persone. Stretta fra l’imbarazzo e la lealtà a un sindaco espresso dal Pd quando ne era segretario l’ineffabile Pierluigi Bersani, la sinistra ha abbandonato alla destra più o meno estrema il giusto risentimento dei cittadini, sulla strada di quella miopia nel campo dell’ordine pubblico denunciata da Marco Travaglio.
“Scendono in piazza le periferie, contro «il degrado della città» e la giunta di Ignazio Marino, raffigurato come «Pinocchio».
Da Ponte di Nona a Tor Sapienza, da Torpignattara a Settecamini, sono 62 tra comitati e associazioni ad aver risposto all’appello del Coordinamento Azioni operative Ponte di Nona (CAOP). Pronti a marciare da piazzale dell’Esquilino, storico rione multietnico della città, a piazza Santi Apostoli, fra tricolori, inni d’Italia e striscioni delle varie associazioni. Ma ci sono anche politici, come il consigliere comunale ex Ncd, e ora della Lega dei Popoli, Marco Pomarici, così come il collega di partito, al Municipio I, Luca Aubert.
Tra i manifestanti anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che proprio estraneo alle decisioni catastrofiche alla base della protesta non è, visto che è stato sindaco fino a 2 anni fa:«È importante portare le periferie qui nel cuore di Roma. Le proteste dei quartieri che rischiavano di rimanere isolate e chiuse nel rancore, sono qui per trovare uno sbocco politico, e si stanno facendo sentire».Roma, prosegue, «protesta contro Marino, perché rischia di esplodere. Tor Sapienza è il primo esempio dell’incendio nelle periferie romane, ma ogni periferia ha i propri drammi, tra degrado e disagio acuito dai campi nomadi e dai rom».
Nel mirino il primo cittadino: «Marino vattene», «Marino clandestino», «Marino dimettiti», alcuni dei cartelli esposti, oltre a «Roma vuole rispetto, questo schifo non lo accetto», «No ai roghi tossici, no alla prostituzione nelle strade», «Vogliamo una città sicura e bella, vogliamo trasporti pubblici efficienti».«Non era mai successo che i comitati uniti scendessero in piazza per protestare – sottolinea Franco Pirina, presidente del CAOP – e denunciare il degrado dei territori, tra mezzi pubblici carenti e microcriminalità, a cui si aggiungono i problemi dell’immigrazione continua». In tutto questo «il sindaco Marino non sta facendo niente, non è all’altezza di gestire Roma e il suo disagio. Se mi convoca? Non ci vado, tanto ai vertici sulla sicurezza e l’accoglienza invita solo i rappresentanti dei nomadi, non dei cittadini».
Si parte dall’Esquilino, spiega Augusto Caratelli, leader del Comitato difesa Esquilino-Monti, «perché è una polveriera pronta a esplodere. È da 10 anni che lanciamo l’allarme, siamo veramente stufi che Marino in un anno e mezzo non ci convochi per parlare dei territori. Qui gli immigrati pregano per strada, è un’imposizione, vadano alla moschea a pregare!». E ancora dalle periferie: «Basta!!! Torpignattara non è un ghetto. Uguali leggi, uguali doveri per tutti», «Settecamini: difendiamo il nostro quartiere», retto da Domenico Corsale, leader del Movimento di quartiere: «Marino? Parlava di riqualificazione ma in un anno e mezzo non si è visto, faccio fatica a sentirlo come sindaco», afferma”.