Roma-Napoli, Diego Armando Maradona star in tribuna autorità (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 - 23:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, STADIO OLIMPICO – Stavolta non è questione di sensazioni: le curve di Roma e Napoli hanno urlato alto e forte all’Olimpico quei cori discriminatori che sono la nuova emergenza del calcio italiano.

All’”Odio Napoli” al ”Lavali col fuoco”, riferito al Vesuvio, dei supporter giallorossi, i tifosi campani hanno risposto con un ”romano bastardo”, mentre non e’ mancato nemmeno uno scambio di petardi, e sembra inevitabile l’intervento del giudice sportivo, dopo l’aggiornamento delle norme in materia.

A mettere tutti d’accordo, trasformando le offese in applausi, è  stato Diego Armando Maradona, arrivato allo stadio a partita iniziata e diventato subito catalizzatore dell’attenzione di tutti. Quando l’ex Pibe de Oro’ ha fatto il suo ingresso (entrando direttamente nella ”pancia” dell’Olimpico assieme alla fidanzata Rocio Oliva e alla figlia Dalma) e si è seduto nel palco a lui riservato dal club giallorosso in Monte Mario (e non in tribuna autorità) gran parte della tribuna e dei settori adiacenti si è fermata.

L’ex campione ha mantenuto la promessa: è venuto ad assistere una partita del ”suo” Napoli (ma l’invito è stato dei padroni di casa romanisti). L’argentino ha fatto il suo ingresso intorno all’8/o minuto di gioco. Colpa del volo privato che lo ha portato nella Capitale da Milano.

Lui aveva persino chiesto una scorta che lo accompagnasse da Ciampino sin dentro lo stadio, per arrivare in tempo. Ma è comunque arrivato. E l’Olimpico se ne è accorto, restituendogli un lungo applauso.

I supporter partenopei,invece, hanno rispolverato i cori dello scudetto: ”Ale Ale Ale Diego, Diego” e il ‘cult’ ‘O mamma o mamma mamma, sai che c’è innamorato so’, ho visto Maradona”.

Ben diversi quelli intonati da parte dei giallorossi che occupano la curva Nord per accogliere la tifoseria azzurra. Anche questi un classico, dall”‘Odio Napoli” al ”Lavali col fuoco”, riferito al Vesuvio. I tifosi campani hanno risposto invece con un ”romano bastardo”.

C’e’ stato anche uno scambio di petardi: prima ne hanno tirato uno i tifosi del Napoli verso quelli della Roma, poi il secondo ha fatto il percorso inverso, esplodendo fragorosamente in mezzo ai supporter partenopei, senza fare danno.

Tutto materiale per gli organi di giustizia sportiva che dovranno valutare se applicare per la prima volta la norma sulla discriminazione razziale e territoriale e chiudere quindi i settori incriminati (anche se con la ‘condizionale’, introdotta mercoledì nel codice di giustizia sportiva). Norma contestata dai supporter romanisti:

”Negate biglietti a tifosi della stessa città e regione e poi parlate di discriminazione? Buffoni”, lo striscione esposto in Curva Sud.

Resta il fatto che i cori tanto temuti ci sono stati. Sì perché, oltre a tanti vip e personalità che riempiono lo stadio stasera, compreso il ct della Nazionale Cesare Prandelli, purtroppo ci sono anche i soliti guastafeste.

Foto LaPresse