Rosie di Norman Rokcwell è morta. Fu sul manifesto icona delle donne lavoratrici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2015 - 20:11 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK  – Rosie è morta. In realtà si chiamava Mary Doyle Keefe, ma a tutti era nota come “Rosie the Reveter” (Rosie la rivettatrice) per il manifesto di Norman Rockwell che la immortalò nel 1943. In quel dipinto Mary divenne l’immagine del patriottismo delle donne americane mentre padri, mariti e fidanzati erano al fronte, è morta a 92 anni in Connecticut.

Rockwell aveva dipinto nel 1943 il ritratto di Mary con una “pistola” per rivettare sulle ginocchia, il ‘Mein Kampf’ ai piedi. L’immagine “proletaria”, intitolata ‘Rosie the Reveter’ come una canzone popolare a quei tempi fu pubblicata sulla copertina del ‘Saturday Evening Post’ e divenne il simbolo di milioni di casalinghe andate a lavorare in fabbrica per supplire all’assenza dei loro uomini negli anni della guerra.

Il ritratto di Mary Keefe divenne un l’immagine per eccellenza dell‘indipendenza femminile, ma accadde tutto per caso. La Keefe e Rockwell erano vicini di casa a Arlington, in Virginia, e l’artista chiedeva spesso a gente comune del quartiere di posare per i suoi ritratti di “americani della strada”. Per il suo lavoro da modella, la ragazza, che aveva all’epoca 19 anni e faceva la centralinista, fu pagata dieci dollari. “Rosie” è ritratta in tuta jeans e stivaloni durante una immaginaria pausa pranzo.

“Fisicamente non mi assomigliava affatto”, confidò anni dopo Mary a un giornale locale del Connecticut. Da ragazza, infatti, lei era minuta di corporatura, a differenza dell’operaia sulla copertina dell’Evening Post che ha bicipiti e spalle da atleta. “Al di là dei miei capelli rossi e del viso, Rockwell lavorò di fantasia”, disse la donna all’Hartford Courant.

A quanto pare il pittore fece mea culpa molti anni dopo, rammaricandosi di aver ritratto Mary “oversize”: “Non c’era bisogno di trasformarti in una specie di gigante”, le aveva scritto spiegando di essersi ispirato ai profeti di Michelangelo nella Cappella Sistina. Licenze pittoriche a parte, quell’immagine stampata sulla copertina di uno dei giornali più popolari d’America cominciò a vivere di vita propria: il governo americano la usò per pubblicizzare la vendita di “titoli di guerra”, cosa che rese orgogliosa la “modella per caso”.

"Rosie" di Norman Rokcwell è morta. Era sul manifesta icona del femminismo

Mary Doyle Keefe