Ruby, calca davanti al Tribunale. 2 donne con coccarde tricolore: “Grazie Ilda”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Giugno 2013 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Grande calca davanti al Tribunale di Milano, dove è attesissima la sentenza del processo Ruby, quella che deciderà il futuro del Pdl e la sopravvivenza politica di Silvio Berlusconi. Tra giornalisti e avvocati che stazionano davanti al palazzo di giustizia, ci sono anche due donne munite di coccarde tricolori e di cartelli con su scritto: “Grazie pm Ilda Boccassini“. Le donne protestano prima di conoscere l’esito di un processo durato 27 mesi di dibattimento e una cinquantina di udienze. I giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, sono entrati in camera di consiglio per uscire, probabilmente nel pomeriggio, con la sentenza che, ancora una volta, farà il giro del mondo conquistando le prime pagine dei siti web, delle tv e dei quotidiani.

Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che con il pm Antonio Sangermano ha sostenuto l’accusa e ha chiesto per l’ex premier sei anni di carcere, altrettanti di interdizione legale e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, non era presente in aula

”E’ giusto che Berlusconi sia condannato e che si ritiri a vita privata – ha spiegato una delle donne appostate fuori al tribunale – siamo private cittadine che seguono le vicende della giustizia italiana fin dai tempi di Mani Pulite”. Su un altro cartello hanno scritto ”Siamo stanchi di vivere sotto ricatto di un reo recidivo che rifiuta di subire la giusta condanna e ritirarsi”.

Poco dopo davanti al palazzo di giustizia è scoppiata un’accesa discussione tra le due manifestanti e alcuni passanti, sostenitori di Silvio Berlusconi e contrari a una condanna dell’ex premier. ”Berlusconi ha sbagliato ma non si può condannare per queste cose – ha detto uno dei passanti – contro di lui c’è accanimento perché vogliono eliminarlo dalla politica italiana”.

Oltre alle due donne, davanti al Tribunale, si sono presentati diversi sostenitori e non di Berlusconi (foto LaPresse e Ansa)

(Video Repubblica Tv)