Sanremo 2015, Charlize Theron incanta tutti: “Abito bianco? Mai sognato” FOTO VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Febbraio 2015 - 23:43| Aggiornato il 12 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO – Bellissima, elegantissima, affascinantissima. I superlativi si sprecano per Charlize Theron, l’attrice sudafricana ospite di Carlo Conti sul palco dell’Ariston. Una chiacchierata iniziata con la playlist della sua vita, che agli inizi della carriera era la protagonista di un noto spot della Campari, girato proprio in Liguria, dove un filo impigliato lasciava sfilare il vestito e svelava un lato B che ha turbato i sonni di molti.

Oltre a Free Fallin’ di Tom Petty e Who’s gonna ride your wild horses degli U2 nella colonna sonora dell’attrice spunta anche Eros Ramazzotti con Un’altra te.

“Bellissima, una canzone speciale che mi ricorda l’Italia. Avevo 17 anni, ero a Milano e questa canzone si sentiva ovunque”.

Ma Charlize, che ha lasciato a casa il compagno Sean Penn, non è mai stata una romanticona che sognava l’abito bianco, anche se il filo conduttore della sua vita rimane sempre “l’amore”.

“Mi piace l’idea di un rapporto duraturo, ma l’abito bianco non mi ha mai interessato, neanche da ragazzina. Chissà magari potrei cambiare idea…”.

Anche senza fede al dito l’attrice, 40 anni ad agosto, è comunque mamma orgogliosa di un bimbo adottato:

“Come sono come madre? bisognerebbe chiedere a lui. Io voglio che ci siano regole e punti fermi nella sua vita”.

Con un Oscar nel curriculum per il film Monster, Charlize è innamoratissima del suo lavoro:

“Non ce n’è uno più bello, permette di trasformarsi in un’altra persona”.

Ma la vera Charlize com’è, chiede il conduttore?

“Non lo so, ditemelo voi. Io sono complicata come tutte le donne, ma poi sono poco complicata come tutte le donne”.

Prima di lasciare il palco, dopo una decina di minuti, doveroso un suo ricordo di Nelson Mandela, accolto da un caloroso applauso.

“Ho un ricordo bellissimo di lui, dopo l’Oscar l’ho incontrato: voleva che potassi la statuetta. Insieme abbiamo preso un tè e un dolce tipico sudafricano che si mangia con le mani. Lo sciroppo è finito sulla statuetta. E io ho detto: non la laverò mai”.

Il Sudafrica le manca, ma riesce “a tornarci spesso”. Poi il bacio di Carlo Conti “a nome di tutti gli uomini italiani”.

(Foto Lapresse)