Sciolti per mafia 258 Comuni: dal 1991 uno al mese

ROMA – Dal 1991, un Comune al mese è stato sciolto in Italia per mafia. Ovvero da quando esiste la legge apposita nata più come strumento preventivo: la ratio della legge è dare alla politica un potere autonomo rispetto alle inchieste della magistratura, di norma lunghe e complesse. E invece di solito la politica ha usato questo potere sempre in seguito a indagini penali. Ultimo caso, quello del municipio di Ostia, per non parlare del rischio che ha corso la Capitale (sarebbe stato un caso inedito e un’enormità) per via delle inchieste per mafia.

Scrivono Alberto Custodero e Giuseppe Baldessarro su Repubblica:

Hanno sciolto 258 amministrazioni locali e cinque Aziende sanitarie. Otto comuni hanno il record dei tre scioglimenti: Casal di Principe, Casapesenna, Grazzanise, Melito di Porto Salvo, Misilmeri, Roccaforte del Greco, San Cipriano d’Aversa e Taurianova. Trentotto sono stati commissariati invece due volte. Nel 2012 per la prima volta è stato sciolto invece un capoluogo di provincia importante come Reggio Calabria.

Al Centro Nord gli scioglimenti sono più rari: pochissimi in Piemonte, uno, a Sedriano, in Lombardia, anche se secondo alcuni esperti non era quello più “infiltrato” dalla ‘ndrangheta. Quest’anno, poi, il prefetto di Reggio Emilia ha nominato la commissione per effettuare l’accesso nel comune di Brescello, il primo passo di una lunga procedura che deve valutare l’eventuale presenza di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale, un’anteprima assoluta in Emilia Romagna, quella che dal Dopoguerra in poi è sempre stata considerata la patria del buongoverno. E sempre quest’anno, per la prima volta “un accesso”, come viene detto in gergo burocratico, ha riguardato Roma, la Capitale.

Ecco lo schema, pubblicato sempre da Repubblica.it-Le inchieste:

Sciolti per mafia 258 Comuni: dal 1991 uno al mese
Sciolti per mafia 258 Comuni: dal 1991 uno al mese
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