Sergio Mattarella, il politico riservato candidato alla Presidenza della Repubblica FOTO

Pubblicato il 31 Gennaio 2015 - 07:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tutto si può dire tranne che Sergio Mattarella non sia un uomo riservato e discreto. Ma dire solo ‘riservato’ non rende l’idea: Mattarella, nei rapporti con la stampa, è quasi “muto”. Poche (o nulle) le presenze a convegni e nessun intervento sull’attualità politica. Sfogliando gli archivi, il candidato scelto da Renzi per la Presidenza della Repubblica (uomo della politica dalla P maiuscola, e difensore della Costituzione, come l’ha definito il premier), il cui nome è legato alla legge elettorale il ‘Mattarellum’ del 1993 con la quale si è votato fino al 2001, ha rilasciato negli ultimi anni pochissime dichiarazioni. Non è ‘social’, a differenza di molti suoi ex colleghi che siedono in Parlamento twittatori seriali, non ha un profilo Twitter, anche se c’è un profilo fake che porta il nome di ‘Seggio Mattarella’.

In dieci anni, dal gennaio 2005 ad oggi, è intervenuto soltanto 29 volte. Un livello di loquacità davvero basso per un politico che ha ricoperto posti importanti, deputato della Dc ma anche più volte ministro: prima per i Rapporti con il Parlamento, poi ministro dell’Istruzione e, successivamente, ministro della Difesa. Ma anche vicepremier con Massimo D’Alema Si contano sulle dita di una sola mano i suoi interventi negli ultimi sette anni. In parte ciò dovuto al ruolo ricoperto nell’ultimo periodo: il 5 ottobre del 2011, infatti, è stato eletto giudice della Corte Costituzionale. Ce la fa alla quarta voltazione con lo scarto di un solo voto: 572 i favorevoli. Determinante per superare il quorum – come raccontano le cronache – il voto della deputata Marianna Madia, attuale ministro della Pubblica Amministrazione, precettata dal Pd, nonostante avesse partorito solo da pochi giorni. Un ‘pacchetto’ di sì, dunque, – volendo con una palese forzatura mettere a confronto le due diverse situazioni – che gli sarebbe sufficiente oggi per potersi trasferire al Colle alla quarta votazione. L’ultima dichiarazione in ordine di tempo risale all’ormai lontano 2008, il primo febbraio, e riguarda l’ipotesi di elezioni a giugno senza una modifica della legge elettorale. Nello stesso giorno un take dà notizia di un incontro fortuito al Pantheon tra Mattarella, l’allora premier, Romano Prodi, la moglie Flavia nel giorno del compleanno di quest’ultima. Proprio nei giorni della crisi di governo a corto di voti al Senato. Andando a ritroso ancora nel tempo, Mattarella sembra essere un po’ più loquace, ma nulla a che vedere – anche in questo caso – con la raffica di dichiarazioni dei suoi ex colleghi in Parlamento o ex ministri. Interviene nel 2007 sulla vicenda del sequestro del giornalista Daniele Mastrogiacomo, più volte parla sulla legge elettorale, difendendo la sua riforma. Elogia, nel 2006, la politica estera del governo Prodi, auspica sempre nello stesso anno il voto unanime per la missione italiana in Libano.

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